«Il problema non è il fattore religioso ma l’estremismo da entrambe le parti. Khatami e i riformisti in Iran pensano che questo pensiero radicale vada messo da parte»: è quanto ha affermato incontrando alcuni giornalisti l’iraniano Sayyed Mohammad Ali Abtahi, Presidente dell’Istituto per il Dialogo Interreligioso, in margine ai lavori dell’Incontro Internazionale Uomini e Religioni organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Chiesa di Cipro dal titolo “ La Civiltà della Pace: Religioni e Culture in Dialogo” che si svolge a Cipro. Ali Abtahi è uno dei maggiori collaboratori di Khatami, l’ex-presidente iraniano che si è ricandidato alla presidenza per le elezioni del prossimo giugno. «In questa fase storica – ha detto Ali Abtahi - i “duri” di entrambi gli schieramenti hanno innescato paure assurde: in Occidente ci sono i sostenitori di una vera e propria islamofobia. Anche nel nostro mondo, nei paesi islamici, i “duri” cercano di creare una fobia contro l’Occidente e l’America. Insieme dobbiamo uscire da questo». Commentando i lavori del Meeting Ali Abtahi ha osservato : «A questo incontro di Sant’Egidio si scoprono nuovi modi per vedere come le religioni possono diventare quello che realmente sono: un motivo in più per essere fattore di convivenza nella nostra regione e nel mondo.» Ali Abtahi ha concluso osservando che «L’Italia può essere molto importante per risolvere alla radice i problemi del Medio Oriente e di tutta l’area». |