Il primo dicembre, il progetto della Comunità di Sant'Egidio per la lotta all’AIDS in Mozambico è stato portato nelle piazze e nei mercati d’Europa dal movimento "Viva gli anziani".
1 dicembre 2001
Il progetto della Comunità di Sant'Egidio per la lotta all'AIDS in Mozambico nelle piazze e nei mercati d'Europa
Sabato primo dicembre, giornata mondiale di lotta all'AIDS. In tutta Europa la Comunità di Sant'Egidio presenta il vasto programma di cura dell'AIDS in Mozambico recentemente avviato, al quale tutti possono partecipare. A Roma è difficile non imbattersi negli stand della Comunità: sono 34, in altrettante piazze e centri commerciali. Lo stesso accade in altre 21 città italiane, in Belgio, Olanda, Germania, Spagna, Portogallo.
"Tra le varie iniziative promosse il primo dicembre - spiega Leonardo Emberti, epidemiologo, tra i responsabili del progetto - quella della Comunità di Sant'Egidio è particolare: non facciamo il punto sulla situazione a livello locale ma spostiamo l'attenzione sull'Africa, il Mozambico, illustrando un progetto concreto già iniziato, con risultati consolidati".
Com'è andata? "Solo a Roma - continua - circa 50.000 persone hanno ricevuto il volantino che illustra il progetto. Molti si sono fermati, hanno chiesto informazioni, hanno contribuito. Sebbene si tratti di un dato diffuso dai media in questi giorni, pochi sanno che 38 milioni di persone sieropositive, sui 40 oggi nel mondo, vivano in Africa. Il fatto nuovo del primo dicembre è che si è spiegato questo, personalmente, a tanti. Che hanno compreso che è possibile cominciare a curare, con successo, oltre che fare prevenzione: per chi è malato la prevenzione non può più nulla ".
Tra i protagonisti della mobilitazione, gli anziani del movimento Viva gli Anziani. Sono stati soprattutto loro a fermare i passanti, a coinvolgerli, ad illustrare le dimensioni del problema, a presentare il progetto. Pina Tintisona, una di loro, racconta: "Chiedevo un minuto di attenzione per i bambini del Mozambico, che hanno bisogno di noi. La gente va di fretta, ha da fare, ma si può insinuare una domanda, suscitare un interesse. Parlavamo del debito verso quella parte del mondo. Mi ha colpito lo stupore di quanti hanno scoperto un dramma e insieme la possibilità di fare qualcosa. E poi: per quelli che abbiamo incontrato, la Comunità di Sant'Egidio è garanzia di serietà, lavoro, amore per i poveri. E lo sanno in tanti".
"E' una fiducia ben riposta - commenta Leonardo Emberti - Appena il 2,5 per cento del ricavato serve per spese di amministrazione. La quasi totalità dei contributi raccolti si trasforma in medicine, servizi ed assistenza. In altri casi, quando il personale è tutto retribuito, le spese di gestione arrivano al 50 per cento".
Gli anziani hanno confezionato oggetti, piante e dolci poi messi in vendita. Quelli della casa alloggio di via Magna Grecia, a Roma, hanno animato uno stand presso la Basilica di S. Giovanni in Laterano. Per chi si trovava a passare, la sorpresa era quella di incontrare anziani - talvolta molto anziani - che non parlavano dei loro guai ma erano esperti di situazioni apparentemente lontane. "Sì, i giovani si fermavano ad ascoltarci; non farlo sarebbe stato una mancanza di rispetto", racconta Giuliana Bartoni, che ha trascorso una mattinata nel popolare mercato di S.Cosimato, a Trastevere. Proprio lì un barbone, avvicinatosi, dopo aver letto i cartelloni ha messo la mano in tasca e dato la sua offerta.
Sabato 8 e domenica 9 le piazze italiane tornano a sostenere l'Africa: inizia il Rigiocattolo, con i bambini del Paese dell'Arcobaleno. Il ricavato andrà a sostegno del progetto di lotta all'AIDS in Mozambico.
Stefano Picciaredda |