Domenica 29 settembre, nella Casa della Comunità di Sant’Egidio ad Abidjan, si è tenuta una Preghiera per la Pace, in collegamento con l’Incontro internazionale di Roma, “Il coraggio della Speranza”. Nello stesso “Spirito di Assisi” oltre 400 persone, fra personalità religiose e civili, responsabili della società civile, rappresentanti delle istituzioni, associazioni dei giovani e dei diritti umani, si sono ritrovati per pregare insieme per la Pace in Costa d’Avorio e nel mondo.
L’assemblea si è aperta con il discorso del fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, in collegamento internet con l’incontro inaugurale di Roma.
Ogni rappresentante religioso ha manifestato la sua volontà di costruire un discorso di pace da portare avanti a ogni livello nella società ivoriana dissociandosi con forza da ogni violenza portata avanti nel nome di una religione: “Dio è sempre il nome della pace”. “La pace – ha sottolineato il segretario della Nunziatura apostolica don Roberto Campisi – deve diventare un soggetto pubblico da diffondere con forza”.
E’ stata una serata di fraternità e di ascolto tra cristiani di diverse confessioni, cattolici, ortodossi, copti e protestanti, insieme a rappresentanti dell’Islam. Alla fine tutti hanno acceso una luce al “candelabro della pace” e si sono abbracciati promettendo di rinsaldare i legami del comune lavoro di riconciliazione in un Paese che è stato attraversato per dieci anni da forti divisioni, dalla violenza, e una profonda crisi socio-politica.
Ognuno ha ricevuto l’Appello per la Pace, indirizzato all’incontro di Roma, dalle mani dei bambini del Paese dell’Arcobaleno, un movimento di adolescenti legato alla Comunità di Sant’Egidio. L’incontro è terminato con la firma dell’appello e il comune impegno a continuare a diffondere lo Spirito di Assisi in costa d’Avorio e in tutta l’Africa.
D’Abidjan a Roma - Appello per la Pace
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