Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani
18-25 gennaio 2013
Dal 18 al 25 gennaio, la Chiesa celebra la Settimana per l'Unità dei Cristiani
(per approfondire www.chiesacattolica.it).
In questa Settimana la Comunità di Sant’Egidio, ovunque nel mondo, dedica all'invocazione
per l'unità gli incontri di preghiera che vedono raccolta ogni Comunità
e promuove preghiere e incontri a carattere ecumenico.
Appuntamenti a Roma:
Lunedì 21 gennaio
- Parrocchia del SS. Redentore a Val Melaina, Via Monte Ruggero 63, ore 18.30
Preghiera per l'unità dei cristiani con il pastore Jens-Martin Kruse dellla Chiesa Evangelica Luterana tedesca
- Parrocchia di S. Romano Martire, largo Beltramelli, ore 19.00
Preghiera per l’unità dei cristiani con Padre Nicu Voinea della Chiesa ortodossa romena
- Parrocchia di S. Giovanni Battista de la Salle, Via dell’Orsa Minore 59, ore 19.15
Preghiera per l’unità dei cristiani con il pastore Antonio Adamo della Chiesa Valdese
Mercoledì 23 gennaio
- Parrocchia dei SS. Francesco e Caterina Patroni d'Italia, Circonvallazione Gianicolense 12, ore 19.00
Preghiera per l'unità dei cristiani con il pastore Antonio Adamo della Chiesa Valdese
- Parrocchia S. Alfonso de' Liguori, Via della Giustiniana 245, ore 19.00
Preghiera per l'unità dei cristiani con padre Gabriel Ionita della Chiesa ortodossa romena e con il pastore Enrico Benedetto della Chiesa Valdese
- Chiesa dell’Immacolata, Via Taranto angolo Via Monza, ore 19.30
Preghiera per l’unità dei cristiani con l’Arcidiacono Jonathan Boardman della Chiesa Anglicana
- Parrocchia Santa Maria Stella Maris, Viale dei Promontori 113, ore 19.00, con padre Gheorghe Militaru della Chiesa ortodossa romena
Giovedì 24 gennaio
- Parrocchia dei SS. Simone e Giuda Taddeo, Via di Torrenova 162, ore 18.30
Preghiera per l’unità dei cristiani con Valdo Bertalot della Chiesa Valdese
- Parrocchia S. Famiglia di Nazareth a Centocelle, Piazzale delle Gardenie 45, ore 18.45
Preghiera per l’unità dei cristiani con Padre Iurie Hincu della Chiesa ortodossa moldava
- Parrocchia di S. Maria Janua Coeli, Via Cornelia 89, ore 19.00
Preghiera per l'unità dei cristiani con padre Garnik Mkhitarian della Chiesa Apostolica Armena
- Parrocchia dei SS: Aquila e Priscilla, Via Pietro Blaserna 113, ore 19.00
Preghiera per l’unità dei cristiani con l’Archimandrita Simeon Catsinas del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli
- Parrocchia di S. Giuseppe a Via Nomentana, Via Francesco Redi 1, ore 19.30
Preghiera per l'unità dei cristiani con il pastore Jens-Martin Kruse dellla Chiesa Evangelica Luterana tedesca
(altri appuntamenti verranno segnalati appena perverranno alla redazione del sito)
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Meditazione per la Settimana dell'Unità
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Gesù, guardando i suoi discepoli, al momento di lasciarli, ha pregato "perché tutti siano una cosa sola". Aveva detto tempo prima: "Io e il Padre siamo una cosa sola". Forse, guardando i loro volti, si era reso conto di quanto erano diversi e di come questo avrebbe potuto dividerli. Poi, al momento di essere arrestato, Gesù rivela il suo sogno e la sua speranza per i suoi discepoli: "che siano una cosa sola". Come Dio, Padre Onnipotente, Signore del mondo, è una cosa sola con Gesù di Nazareth, egli prega perché anche i suoi discepoli entrino nell’unità di questa famiglia. Che siano una cosa sola!
Ma noi cristiani siamo divisi. Le nostre Chiese e comunità sono divise. Non solo diverse. Diverse nei canti, nelle forme di preghiera, nei modi di vita. Molti fedeli non saprebbero spiegare perché queste comunità e queste Chiese sono divise.
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Icona dei Testimoni della Fede del XX Secolo, particolare - Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, Roma |
Si potrebbe dire che la responsabilità di queste divisioni e di tante incomprensione appartiene a personaggi del passato e a momenti lontani della storia. |
Un giorno lo spirito di divisione è entrato. Eppure le divisioni sono ancora tra di noi.
Gesù ha pregato anche per noi. Infatti le divisioni sono nel nostro cuore. Non solo teologie, ma atteggiamenti dell’uno verso l’altro.
Siamo spesso anche noi attori della divisione, dell’insensibilità, dell’incomprensione! Siamo chiamati a rispondere alla preghiera di Gesù perché siamo una sola cosa: siamo chiamati a rispondere nella nostra vita, ogni giorno. Ma come?
Rinunciamo alla prepotente dittatura del nostro io, al calcolo, all’insensibilità… Rinunciamo all’ignoranza dell’altro: a vivere senza amore. Dobbiamo tutti convertirci all’amore, spogliandoci di questo mondo vecchio e consolidato dentro di noi, di questa corazza che allontana e ferisce. Dobbiamo tutti convertirci con una preghiera forte a Gesù, Signore nostro, che ci ha amati e ci apre la vita dell’amore. Si legge nella prima lettera di Giovanni:
"Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1 Gv 4, 15-16)
Siamo chiamati tutti a risanare le grandi fratture del mondo, della vita quotidiana, dei nostri ambienti: quelle che dividono simpatici e antipatici, ricchi e poveri, colti e ignoranti, uomini da donne, etnia da etnia, gruppo da gruppo, il mio dal loro, i miei dai suoi, cristiani da cristiani, cristiani da ebrei, cristiani da musulmani… La via su cui camminiamo è piena di queste fratture. La nostra casa ha queste fratture. Il nostro luogo di lavoro ha queste fratture. Siamo chiamati a risanarle con l’amore. Non facciamo la guerra a nessuno con le nostre armi, in questo tempo di guerra per il mondo.
In questo mondo difficile, vinciamo il male con il bene: con il bene dell’amore, con il bene della preghiera, con il bene della speranza, quella speranza nel Signore Gesù che sempre ci ascolta, che verrà presto e che ci donerà pace.
Siamo una cosa sola nell’amore: facciamo l’un l’altro un patto ’amore. Diversi nelle storie, nelle lingue, nelle spiritualità, nei costumi, nell’aspetto… Siamo una sola cosa nell’amore tra noi credenti. Siamo una cosa sola tra cristiani e l’odio e la guerra saranno vinti dall’amore.
Da quest’amore scaturirà una forza d’unità! Nella liturgia bizantina, prima di introdurre la professione di fede, il Credo, il diacono dice:
"Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professione la nostra fede."
Sì, in questa Settimana dell’Unità, cominciamo ad amarci davvero, perché possiamo professare la stessa fede in unità di spirito.
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