La Comunità di Sant'Egidio si stringe intorno ai richiedenti asilo della provincia di Pavia e in particolare a Benjamin, che piange la morte di suo fratello Joseph, annegato nel Ticino nello scorso mese di luglio.
Joseph era un ragazzo pieno di sogni, riuscito a fuggire dalla povertà e dalla violenza del suo paese d'origine, il Ghana, per cercare di costruirsi un futuro migliore in Europa. A Pavia aveva iniziato a frequentare il corso di lingua italiana organizzato in Università dalla Comunità di Sant'Egidio e muoveva i primi passi nella sua nuova vita in Italia.
"Di fronte a una morte così tragica e in un momento di dolore così grande per tutti i familiari e gli amici di Joseph, vicini e lontani, pensiamo che la risposta non possa che essere la preghiera e l'amicizia. Per questo lunedì 24 luglio abbiamo pregato insieme per Joseph e per tutti i giovani a cui è negato il futuro. È stata una preghiera molto sentita e partecipata, che ha unito cristiani e musulmani e ha mostrato ancora una volta la bellezza e l'importanza della fraternità. Noi crediamo che Joseph abbia preso il posto che gli era stato promesso dal Signore, e che ora sia vicino a Lui.
Joseph, che così giovane aveva lasciato la sua terra e la sua famiglia e aveva compiuto un viaggio lungo e pericoloso, conosceva bene la fatica e la difficoltà di essere accolti. Ora sappiamo che egli ha trovato rifugio nella casa del Signore, ove è preparato un posto per ciascuno, dove nessuno è dimenticato e nessuno è escluso. Preghiamo perché siano abbattuti i muri dell'indifferenza e dell'inimicizia che dividono gli uomini e i Paesi, e perché anche il nostro mondo diventi sempre più simile alla casa del Padre, dove ciascuno può trovare protezione."
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