CITTÀ DEL VATICANO - Un «maggiore impegno» delle famiglie e delle «istituzioni pubbliche per fare in modo che gli anziani possano restare nelle loro case» è stato sollecitato dal Papa, in visita a «Viva gli anziani», una delle 15 strutture per l'assistenza alla terza età gestite dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma. L'edificio sul Gianicolo ospita persone sia autosufficienti che non, in case famiglia e condomini protetti, aiutate da un nutrito gruppo di volontari, in gran parte liceali, anche loro, ieri, ad accogliere papa Ratzinger per le strade, o alle finestre, applaudendo e gridando «Benedetto, Benedetto».
Una visita di poco più di un'ora, dopo un invito informale dei residenti e in occasione dell'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, che si è svolta in un clima festoso e accogliente, e ha fornito l'occasione al Papa per una meditazione sul ruolo degli anziani nella società del profitto e dell'efficienza. Anziani, fragili e bisognosi di aiuto, - ha detto in sintesi Benedetto XVI - ma tristi no, capaci invece di un ruolo sociale, fatto di affetti, di aiuto alle nuove generazioni e, attraverso la preghiera, ai bisogni del mondo. Benedetto XVI si è presentato «come vescovo di Roma» e soprattutto «come anziano in visita ai suoi coetanei», pieno di affetto e di consapevolezza sulle «fragilità» ma anche sulle «risorse », invitando a non cedere alla «tristezza» e ricordare invece che la «longevità è una benedizione».