È un rapporto speciale quello tra la Comunità di Sant`Egidio e la cancelliera tedesca Angela Merkel, tanto che, nonostante i mille impegni e la visita di Ivanka Trump, la leader, ieri, ha voluto dedicare 45 minuti ad Andrea Riccardi che ha ricevuto alla Cancelleria insieme con il presidente Marco Impagliazzo. Un colloquio positivo e costruttivo che, oggi, si concretizzerà con la firma di un accordo di collaborazione tra Sant'Egidio e Berlino.
Riccardi, è la seconda volta che incontra la cancelliera. Come mai questo interesse?
«Merkel è una donna curiosa, la sua vita è la politica ma lei sa che bisogna aprirsi all'esterno. Mi ha chiesto: "Cosa vi aspettate da me?". Penso che ci unisca l'idea di un'Europa più compatta e più estroversa».
Estroversa?
«Sì, nel senso che guarda fuori ed è solidale. Abbiamo parlato tanto dell'Africa e di come sostenere in quei Paesi la creazione di società civili sensibilizzando i governi nazionali. Una solidarietà che, ha sottolineato Merkel, alla lunga è nel nostro interesse perché mitigherebbe il flusso dei migranti e aumenterebbe la sicurezza. I tedeschi stanno facendo un piano Marshall sull'Africa e Merkel ha visitato Mali e Niger recentemente».
Il tema dei profughi è stato preponderante?
«Non è stato l'unico tema affrontato. Ma certo abbiamo parlato di quanto sia importante insistere sul processo di integrazione e la cancelliera è sembrata molto interessata ai corridoi umanitari, il progetto pilota realizzato dalla nostra comunità con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia a la tavola Valdese per concedere a persone in condizioni di vulnerabilità un ingresso legale sul territorio italiano con un visto umanitario e la possibilità di presentare domanda di asilo».
Si è parlato della posizione dell'Italia che sollecita una maggiore cooperazione del resto d'Europa per affrontare i flussi migratori?
«Sì, lei ha detto che capisce il problema italiano e che ne ha parlato in Europa e ci vuole aiutare. Io ho ribadito che dobbiamo capire dov'è la frontiera comune europea. O è in
Africa oppure è nelle Alpi. Esiste una necessità di assunzione di responsabilità non solo dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ho citato anche il Papa che lei ammira: "Un'Europa che non accoglie e che non fa figli è un suicidio"».
Avete parlato anche di religioni, del problema dell`integrazione dei musulmani?
«Ci siamo trovati d'accordo sul fatto che la strada è quella del dialogo e dell`integrazione. Il prossimo anno anche la Germania parteciperà a un convegno che organizziamo in Togo tra leder cristiani e musulmani. Io ho insistito sul concetto che l'integrazione non passa solo dalla scuola e dalle istituzioni. È fondamentale il ruolo delle comunità».