85 anni, assassinato mentre celebrava la Messa: domani il mondo ricorda padre Jacques Hamel il primo prete ucciso dalla mano di jiadisti in questo secolo in Europa, nell’alta Normandia il 26 luglio del 2016 .
La sua chiesa era quella di Saint-Etienne-du-Rouvray, S. Stefano, il primo martire cristiano. Un caso, ma anche un incredibile richiamo a rileggere la vita del sacerdote francese alla luce di quella del protomartire e dei tanti che Papa Francesco, anche nella Messa di suffragio per il sacerdote, ha chiamato “fratelli perseguitati perché fedeli testimoni del Vangelo”:
“Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo. In questa storia, arriviamo al nostro père Jacques: lui fa parte di questa catena di martiri. I cristiani che oggi soffrono – sia nel carcere, con la morte o con le torture – per non rinnegare Gesù Cristo, fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione. E questa crudeltà che chiede l’apostasia, diciamo la parola: è satanica”
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