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11 Styczeń 2014

Gli attacchi ai cristiani sono una minaccia per l'intero Iraq

 
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BAGHDAD - Le violenze che colpiscono i cristiani in Iraq rappresentano un danno anche per l'intero Paese. E' questa la convinzione espressa dal grande ayatollah Ali al-Husayni al-Sistani durante l'incontro avuto mercoledì con una delegazione della Comunità di Sant'Egidio ricevuta in udienza dalla maggiore guida spirituale e politica degli sciiti iracheni nella città di Najaf. Lo rendono noto fonti locali, riferite dall'agenzia Fides, che riportano i contenuti di una conferenza tenuta dopo l'incontro da rappresentanti della delegazione della Comunità di Sant'Egidio che in questi giorni si trova in Iraq per partecipare a un simposio sui temi della convivenza e del dialogo tra le confessioni religiose.

Nel corso del colloquio, è stato spiegato, al-Sistani ha manifestato la sua piena solidarietà ai cristiani iracheni, ribadendo che occorre preservare la presenza delle comunità cristiane autoctone nel Paese e che le violenze mirate di cui esse sono vittime rappresentano una minaccia per l'intero Iraq. Nei giorni scorsi il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphaël I Sako, in un messaggio per il nuovo anno aveva fatto appello alla concordia nazionale «invocando il linguaggio del dialogo».