Riforma | 17 Setembro 2014 |
Anversa: il futuro è la pace, o non c'è più futuro |
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Si è tenuto ad Anversa (Belgio) dal 7 al 9 settembre 2014 il meeting internazionale organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio, che quest`anno aveva come titolo "La Pace è il Futuro. Religioni e culture in dialogo 100 anni dopo la Prima guerra mondiale". Questo tema, scelto nell`anno dell`importante anniversario e in un momento in cui si assiste alla recrudescenza di antichi e nuovi conflitti, ha visto confrontarsi 300 importanti esponenti della cultura, della politica e delle religioni da tutto il mondo (dall`Iraq all`Argentina, dall`Egitto alla Polonia), nelle intense giornate in cui si sono intrecciati numerosi interventi, momenti liturgici e lingue (inglese, francese, italiano, fiammingo, arabo, ebraico, giapponese, russo, spagnolo). È intervenuto anche il moderatore della Tavola valdese, il pastore Eugenio Bernardini, nella tavola rotonda «A 100 anni dalla prima guerra mondiale: il disarmo è possibile» della mattinata del 9 settembre.
Come ha dichiarato al ritorno, l`incontro di Anversa è avvenuto nel ricordo non solo della guerra ma anche e soprattutto «di una generazione di politici e intellettuali europei che, dopo la catastrofe delle due grandi guerre, seppero rendere concreto un pensiero politico audace: quello della cooperazione, prima, e dell`unione poi, di popoli e nazioni che per troppo tempo si erano scontrate fino allo sfinimento». Una spinta propulsiva e un pensiero che solo apparentemente sono esauriti, come sembrano dimostrare, ricorda ancora Bernardini «la disgregazione dell`ideale europeo nei paesi dell`Unione, la ripresa di politiche di difesa nazionale di fronte alla crisi economica comune, le divisioni su base etnica nei Balcani e nei paesi al confine con la Russia. Nonostante tutto, il progetto europeista - frutto della peculiare e sofferta storia di questo continente - resta l`unico capace di contrastare nazionalismi miopi e conflitti violenti. Almeno a casa nostra».
I lavori si sono conclusi nel pomeriggio del 9 settembre con un momento di preghiera e la processione per la pace, che si è conclusa con l`appello sottoscritto solennemente dai partecipanti: «Le religioni dicono oggi con più forza di ieri: non c`è guerra santa; l`eliminazione dell`altro in nome di Dio è sempre blasfema. L`eliminazione dell`altro, usando il nome di Dio, è solo orrore e terrore. Accecati dall`odio, ci si allontana in questo modo dalla religione pura e si distrugge quella religione che si dice di difendere».
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