| 14 Setembro 2014 |
Ad Anversa in Belgio il XXVIII Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio sul tema "Pace è il futuro", a cent'anni dalla Prima Guerra Mondiale. L'Arcivescovo ha presieduto all`Auditorium Elzenveld il panel su religioni e culture a confronto |
Dialogare senza perdere la propria identità |
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«Il mondo soffoca senza dialogo: religioni e culture si interrogano». Il titolo del panel cita una frase pronunciata da papa Francesco durante la sua visita alla Comunità di Sant'Egidio, il 15 giugno scorso. Papa Francesco, ricordando l'impegno di Sant'Egidio per i poveri e per la pace nel mondo, ha spiegato in quell'occasione quanto sia necessario il dialogo davanti a tante guerre e tanta violenza nel mondo. «Occorre più preghiera e più dialogo», ha detto il papa, ricordando che «il dialogo è possibile soltanto a partire dalla propria identità». Dialogo che non è «negoziare la propria identità», ha detto il papa, ma amicizia tra donne e uomini di religioni e culture diverse, nel rispetto dell'identità di ciascuno.
È questo lo "Spirito di Assisi", che oggi appare più necessario che mai. Se guardiamo alle vicende delle ultime settimane, alla situazione in Medio Oriente, in Iraq, in Siria, in Libia, a ciò che sta avvenendo in Ucraina, a tanti conflitti africani, alle tensioni in numerose regioni del mondo, appare evidente l'assenza e allo stesso tempo l'urgenza del dialogo. Il dialogo appartiene all'identità dell'uomo e della donna, ha detto papa Francesco. Oggi davanti ai conflitti manca il dialogo. L'unica opzione per risolvere i conflitti, le controversie internazionali, appare sempre più quella della guerra. Ma noi sappiamo che la guerra, come diceva Benedetto XV, cento anni fa, è sempre "un'inutile strage".
La crisi degli organismi internazionali deputati a promuovere il dialogo tra le nazioni, a cominciare dalle Nazioni Unite, l'impotenza delle diplomazie, spesso bloccate nei loro rituali e troppo lente davanti a scenari che cambiano repentinamente, sono un altro segno dell'assenza del dialogo.
Tutto questo interpella in modo particolare le religioni, chiamate a promuovere il dialogo e la pace. Il dialogo appartiene all'identità delle religioni. I violenti, in un mondo orfano di ideologie, bussano alla porta dei mondi religiosi cercando legittimazione. Altri sostengono che il dialogo sia inutile, una stupida ingenuità nel migliore dei casi. Gli uomini e donne di religione sanno che senza dialogo non c'è pace, non c'è futuro. Senza l'ossigeno del dialogo il "mondo soffoca", può solo essere peggiore. È questo il senso dell'incontro di questi giorni ad Anversa. Al panel siedono donne e uomini, appartenenti a culture e mondi religiosi differenti, ma che da anni sono compagni di questo cammino, che percorrono con coraggio.
Crescenzio Card. Sepe - Arcivescovo Metropolita di Napoli
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