Presidente dell' "Alleanza delle Minoranze", Pakistan
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Buon pomeriggio signore e signori; è per me un grande onore ed un grande privilegio essere qui in mezzo a voi, oggi, per parlare di questo importante tema "Religioni e violenza". Colgo l'occasione per esprimere i miei sinceri ringraziamenti alla Comunità di Sant’Egidio per i loro instancabili sforzi per portare la pace e l'armonia in questo mondo e per il loro supporto alla mia lotta in Pakistan per promuovere la libertà religiosa.
Oggi siamo di fronte a una serie di sfide che coinvolgono la violenza religiosa in tutto il mondo. Anche se sono convinto che “vera” religione è un modo pacifico di vivere insieme ed in armonia ed è solo la deviazione e una interpretazione ingannevole della religione che porta alla violenza. Eppure, la maggior parte delle volte, la religione viene deviata ed utilizzata in maniera sbagliata per attaccare, dividere, così come per creare odio e paura tra le persone di diverse tradizioni religiose. Questo porta spesso ad instabilità politica, ad una crisi economica fino alla creazione di un circolo vizioso intrappolando in esso l'intera società.
Negli ultimi 5 anni ho vissuto diverse situazioni nel mio paese; situazioni dove abbiamo sperimentato terribili atti di violenza: case sono state saccheggiate, proprietà bruciate e ridotte in cenere, perdite di vite innocenti e preziose che ci hanno forzati a comprendere i complessi fenomeni all’origine di tali tragedie.
Vorrei condividere con voi alcuni esempi:
• Nel marzo 2013 un giovane uomo di circa 30 anni, Sawan Masih, di una comunità molto povera di Lahore, la San Joseph Colony, fu falsamente accusato di blasfemia dopo un alterco con un suo amico musulmano per un acquisto di alcolici. Dop alcuni giorni il suo amico lo ha accusato di blasfemia e la questione è stata resa pubblica proprio in quelle zone dove l'intolleranza religiosa è ai massimi livelli, con la conseguenza che una folla sovreccitata di circa 5000 persone si è riunita e ha attaccato la colonia dove la famiglia di questo ragazzo accusato viveva. Hanno incendiato l'intera colonia, gettando lattine di benzina e prodotti chimici. Cento case sono state rase al suolo e alcune persone hanno subito diverse gravi ferite.
• Maggio 2014, Rashid Rehman, un avvocato che ha assistito un insegnante accusato di blasfemia, dopo essere stato minacciato durante un'udienza è stato assassinato.
• Novembre 2014, una giovane madre, Shama, operaia in una fornace di mattoni che era incinta di sette mesi, e il marito Shahzad sono stati accusati di blasfemia da uno dei loro vicini. Anche in questo caso il problema è stato reso pubblico in un locale e ciò ha comportato il fatto che un enorme gruppo di persone sovraeccitate si è riunito e ha preso a botte la coppia, li ha trascinati dietro a un carro, gli ha rotto le gambe in modo che non potessero scappare ed infine li ha gettati vivi nel fuoco per bruciarli fino alla morte. I loro bambini hanno assistito a tutto questo incubo.
• Significativamente, il caso di Rimsha Masih, una quattordicenne ragazza cristiana mentalmente handicappata è stato diverso. Lei è stata ingiustamente accusata di blasfemia da un gruppo di malintenzionati che hanno dichiarato che lei stesse bruciando pagine del Santo Corano.
È stata fabbricata ad arte un'intera storia in cui un testimone ha dichiarato di averla vista insultare le pagine del Sacro Corano e di averla vista bruciare le stesse. Questa falsa accusa è stata la base per incitare ad eseguire un violento attacco contro la comunità cristiana della zona. Il loro piano, come nei casi precedenti, era quello di rendere pubblico questo cosiddetto atto di blasfemia durante la preghiera del venerdì in più di 100 grandi moschee a Islamabad e Rawalpindi, in modo da incitare sentimenti anti-cristiani e dare origine ad atti di violenza. Dopo qualche ora un certo numero di cristiani tra cui i leader religiosi si sono riuniti nel mio ufficio pieni di paura chiedendo aiuto.
Questa è stata la prima volta nella mia vita in cui io abbia dovuto affrontare personalmente una situazione tanto difficile. Ero profondamente colpito e preoccupato per la loro sicurezza. Ho immediatamente contattato tutti i responsabili delle Istituzioni di diritto, tra cui il Ministro dell'Interno e il Presidente del Pakistan a Islamabad che mi hanno assicurato la loro piena collaborazione. Ma restavano le preoccupazioni per l'enorme numero di fedeli presenti alla preghiera nelle moschee, e l'alto rischio di militanti agitatori che potessero infiammare le folle ad avere scontri violenti con i cristiani. Come Presidente dell’Alleanza delle Minoranze questa è stata una grande sfida da affrontare. Allo stesso tempo, mi è venuto in mente di raggiungere e contattare il capo degli Imam delle principali moschee di Islamabad e Rawalpindi.
Sorprendentemente, ognuno di loro mi ha mostrato una genuina preoccupazione e la volontà di aiutare. La loro collaborazione e il loro sostegno hanno contribuito a raffreddare rapidamente una situazione difficile, altamente pericolosa e tesa che avrebbe potuto provocare la perdita di vite umane e una violenza diffusa. Con il loro aiuto, non c’è stato un solo attacco contro le nostre comunità cristiane.
Il caso di Rimsha è andato in tribunale e alla fine è stato portato davanti alla Corte Suprema. Attraverso l'aiuto di leader musulmani religiosi, di funzionari di polizia, di avvocati e dei media siamo stati in grado di dimostrare come fosse stata accusata falsamente e che quel sacchetto di cenere che avevano affermato essere pagine del Corano è stato dimostrato essere, in tribunale, solo foglie e rami di un albero .
Infine, lei è stata non solo scagionata e liberata dal carcere, ma il suo accusatore è stato, per la prima volta nella storia, ritenuto responsabile per le sue azioni e consegnato alla giustizia dal popolo musulmano per aver presentato una falsa accusa di blasfemia.
Il caso di Rimsha ha creato un precedente spirituale, morale e legale per il cambiamento, dimostrando che con l’approccio di una società religiosa e civile unita possiamo portare la pace e la giustizia nella società e vincere il male con il bene.
Una tale situazione, per le vittime innocenti e i poveri, è estremamente oppressiva dal momento che devono spesso affrontare lunghi contenziosi, detenzioni, spese processuali, la perdita dei mezzi di sussistenza, lo spostamento temporaneo e permanente delle loro famiglie. Inoltre, la paura e il costo emotivo che le persone devono sopportare va oltre la nostra immaginazione.
Alcuni dei fattori che considero essere la causa principale della violenza religiosa attuale, sono i seguenti:
• I livelli costantemente elevati di povertà, analfabetismo ed enormi disparità di stili di vita e di benessere tra paesi sviluppati e sottosviluppati sono i fattori principale della attuale situazione. La povertà estrema porta alla sofferenza, alla perdita di speranza, alla perdita di opportunità e ad un senso di risentimento, ognuno dei quali continua a minare la pace, la stabilità, la prosperità e l'armonia nel mondo.
• La mancanza di istruzione. Milioni di bambini di tutte le età nei paesi sottosviluppati non frequentano la scuola. Essi sono privati del loro diritto all'istruzione e ciò gli impedisce di raggiungere il loro pieno potenziale. Investire nei bambini e nella loro educazione è un diritto sia in linea di principio che in pratica. Esso ha, infatti, un impatto positivo in tante dimensioni socio-economiche e religiose. D'altra parte questa mancanza di istruzione crea un ambiente fertile per gruppi specifici che secondo una certa ideologia sfruttano e fanno, durante la scuola, un vero e proprio lavaggio del cervello ai bambini. Vengono cresciuti con la convinzione di dover vivere, uccidere e morire in nome di una specifica ideologia. Non hanno altro obiettivo nella vita che lottare e vivere per questa specifica ideologia. Come tutti sappiamo questo è inumano e va contro l'insegnamento di ogni religione. È criminale e deve essere considerato e condannato da tutte le fedi. In alcuni paesi, le minoranze religiose sono considerate una minaccia per alcuni gruppi maggioritari, e spesso con il loro numero che cresce, nella loro mente cresce questa minaccia e tale minaccia genera paura. A sua volta, questa paura innesca reazioni potenzialmente aggressive da parte di coloro che li vedono come una minaccia. Pertanto, si può vedere come la discriminazione portata avanti con atti di violenza è presente all'interno di diversi settori della vita delle diverse società e soprattutto nei paesi sottosviluppati. Colpisce sicuramente gli emarginati, gli oppressi e quelli meno influenti che non possono reagire e difendersi da soli.
Noi crediamo che l'istruzione sia la chiave che ha il potenziale di trasformare il futuro a lungo termine delle persone e anche delle nazioni. Essa consente alle persone di tirarsi fuori dalla povertà e di pensare autonomamente. I bambini che sono in grado di godere dei benefici di un'istruzione di qualità hanno anche tutte le opportunità di impegnarsi in un lavoro importante, cosa che ha, a sua volta, un impatto sulla crescita economica della società. Dobbiamo aumentare i nostri sforzi per migliorare l'accesso e la qualità della scuola, ovunque e comunque ciò sia possibile.
L'alternativa è una disparità in materia di istruzione, influenzata da molteplici fattori come la ricchezza, il sesso, l’etnia, la posizione geografica, una bassa opportunità di apprendimento precoce e generalmente una bassa qualità dell'apprendimento.
Inoltre siamo convinti che il ruolo svolto dagli educatori sia fondamentale per il successo intrinseco di qualsiasi programma educativo, portando un cambiamento efficace per il futuro. “Come e cosa viene insegnato” (considerando anche il ‘curriculum implicito’ o quello che è presentato, anche se non esplicitamente insegnato) influenza profondamente il fatto se i bambini apprezzano e rispettano le diversità etniche e religiose, o se invece vedono i loro compagni delle minoranze in maniera negativa come alieni senza alcun valore per il loro paese. Sappiamo che, se instillati presto nella vita, questi atteggiamenti negativi resistono al cambiamento e contribuiscono alla disintegrazione del tessuto sociale delle comunità, alla discriminazione, e, infine, alla violenza settaria.
Lottare contro la povertà e costruire società stabili, prospere e democratiche non solo aiuta milioni di persone colpite dalla povertà in tutto il mondo, ma anche migliora la stabilità e la pace nel mondo stesso.
Il ruolo che la religione ha assunto nei conflitti presenta sfide urgenti che richiedono una maggiore comprensione ed una cooperazione fra persone di fedi diverse. Dobbiamo onorare e proteggere i valori comuni delle nostre fedi. Valori che affermano che nessuno è autorizzato a uccidere o farsi giustizia da sè in nome della religione. La vita è un dono prezioso di Dio e solo Lui ha il diritto di darla e portarla via.
È il grande bisogno del nostro tempo quello che tutte le religioni e le loro guide si uniscano in un programma comune e adottino misure concrete di azione per superare il male con il bene. Noi cerchiamo di promuovere un mondo equo e giusto, dove ci sia pace, uguaglianza umana, e giustizia sociale.
Credo che i seguenti punti possano contribuire a ridurre la violenza religiosa in differenti società, specialmente in quelle dove ci sono frequenti atti di violenza.
• Promuovere un insegnamento pacifico delle religioni attraverso campagne mediatiche con messaggi che siano facilmente comprensibili sottolineando la dignità umana, i diritti fondamentali e il rispetto per tutte le fedi.
• Insegnare a tutti i livelli, ma soprattutto nelle scuole, e far conoscere agli insegnanti e agli studenti di basso livello nuovi temi quali la dignità umana, l'uguaglianza, la tolleranza, i diritti umani fondamentali, così come studi religiosi che comprendano le tradizioni di fede di tutte le religioni.
• Sostenere il dialogo interreligioso, promuovendo la libertà religiosa come diritto umano fondamentale, che deve essere rispettato e onorato da tutti noi. I leader religiosi, che possono fare questo cambiamento, detengono le chiavi per trasformare il nostro mondo, eliminando l'odio, la discriminazione, la violenza e la divisione espressi in nome della religione e possono contribuire ad un futuro migliore per tutti.
• Favorire un adeguato e facile accesso all'istruzione e alla formazione teologica in modo da garantire che tutti i potenziali leader religiosi, indipendentemente dalla loro tradizione di fede ricevano una formazione adeguata e una comprensione delle altre tradizioni religiose, insegnando i valori della pace e dell’armonia.
• Promuovere il networking tra organizzazioni intra-comunitarie e inter-comunitarie che abbiano il medesimo obiettivo di estendere e intensificare il lavoro di costruzione della pace.
Grazie
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