Le Memorie custodite nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina
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“Nuovi Martiri” dell’Africa
- Bibbia appartenuta ad Evariste Kagorora, ucciso l’11 aprile 1994, nella chiesa della Sainte Famille di Kigali in Ruanda, dove aveva cercato rifugio.
- Lettera di frére Christian de Chergé, monaco trappista di Notre Dame de l’Atlas, in Algeria, ucciso dai fondamentalisti islamici il 21 maggio 1996, assieme a sei suoi confratelli.
- Bibbia appartenuta a Floribert Bwana-Chui, giovane della Comunità di Sant’Egidio di Goma (Congo), torturato e ucciso nella notte tra l’8 e il 9 giugno 2007 per non essersi piegato a tentativi di corruzione.
- Croce appartenuta a Suor Leonella Sgorbati, uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006
“Nuovi Martiri” di Spagna e Messico
- Crocifisso mutilato, recuperato nella chiesa di San Martí de Palafrugell (Catalogna), bruciata durante la guerra civile di Spagna (1936 – 1939).
- Croce pettorale appartenuta a padre Josep Maria Noguer i Tarafa, parroco di Santa Pau, Catalogna, fucilato il 9 agosto 1936.
- Reliquie dei beati martiri di San Joaquín: padre José Trinidad Ranger, padre Andrés Solá y Molist e Leonardo Pérez Larios, fucilati insieme il 25 aprile 1927, durante la persecuzione religiosa seguita alla nuova costituzione messicana del 1917.
- Reliquie del santo David Galván Bermudez, ucciso il 30 gennaio 1915, e dei santi Jenaro Sánchez Delgadillo, Julio Álvarez Mendoza, José Isabel Flores Varala e Pedro Esqueda Ramirez, tutti uccisi tra gennaio e novembre del 1927, nel momento più cruento della persecuzione religiosa in Messico.
- Reliquie di San Pedro Poveda, presbitero, fondatore dell'Istituzione Teresiana, martire, fu proclamato santo il 4 maggio 2003
“Nuovi Martiri” del nazismo
- Lettera del beato Franz Jägerstätter, cattolico austriaco, scritta pochi giorni prima della sua decapitazione in un carcere nei pressi di Berlino, il 9 agosto 1943.
- Custodia per ostie consacrate utilizzata dalla moglie di Eugen Bolz, cattolico, oppositore al regime nazista, decapitato il 23 gennaio 1945; grazie ad essa Bolz riceveva la Comunione nonostante ciò gli fosse stato proibito dai carcerieri.
- Lettera del pastore evangelico Paul Schneider ai familiari, scritta nel lager nazista di Buchenwald, dove morì il 18 luglio 1939.
- Reliquia del beato cardinale Clemens Augustus von Galen.
- Pietra lanciata durante gli attacchi dei miliziani delle SS contro la residenza di mons. Joannes Baptista Sproll, vescovo di Rottenburg-Stuttgart, esiliato a causa della sua opposizione al programma nazista di eutanasia.
- Lettera del cattolico Heinrich Ruster ai familiari, scritta dal lager nazista di Sachsenhausen, dove venne ucciso il 23 ottobre 1942.
“Nuovi Martiri” del comunismo
- Paraman (scapolare) di Sofián Boghiu, archimandrita della Chiesa ortodossa di Romania, staretz del monastero Antim di Bucarest, condannato a 16 anni di lavori forzati con l’accusa di attività anticomunista.
- Croce distribuita clandestinamente in Albania dopo il divieto, nel 1967, di qualsiasi manifestazione di culto religioso, anche privato.
- Piccola pisside utilizzata da alcuni preti cattolici albanesi per la celebrazione nascosta dell’Eucaristia nel carcere di Scutari, durante il regime comunista.
- Rosario e “discos” di padre Alexander Men, prete ortodosso di Mosca, ucciso il 9 settembre 1990 mentre si recava nella sua chiesa a celebrare la liturgia domenicale.
“Nuovi Martiri” in America Latina
- Foto di padre André Jarlan, prete francese, ucciso a Santiago del Cile il 4 settembre 1984, mentre leggeva la Bibbia.
- Stola di padre André Jarlan.
- Messale di monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso sull’altare mentre celebrava l’Eucaristia, il 24 marzo 1980.
- Pastorale del cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, arcivescovo di Guadalajara, in Messico, ucciso dai narcotrafficanti il 24 maggio 1993.
- Croce pettorale di mons. Alejandro Labaka, vescovo di Agarico (Ecuador), e sandalo appartenuto a suor Inés Arango, entrambi missionari cappuccini, uccisi il 21 luglio 1987 nella foresta amazzonica dalle lance di coloro ai quali volevano annunciare il Vangelo.
“Nuovi Martiri” in Asia, Oceania e Medio Oriente
- La fascia, la medaglia con la croce e il bastone della “Melanesian Brotherhood”, appartenuti ai tre confratelli anglicani Patteson Gatu, Alfred Hill e Robin Lindsay nel momento in cui hanno dato la vita per il Vangelo e per la pace nell'Isola di Guadalcanal, il 24 aprile 2003. Con loro si ricordano gli altri confratelli uccisi nelle stesse circostanze: Francis Tofi, Ini Paratabatu,Tony Sirihi e Nathaniel Sado.
- Il calice, la patena e la stola di don Andrea Santoro, prete romano missionario in Turchia, ucciso mentre pregava nella sua parrocchia di Trebisonda, il pomeriggio di domenica 5 febbraio 2006.
- Lettera autografa del Beato Ignazio Maloyan, arcivescovo di Mardin, vittima dei massacri avvenuti in Turchia nel 1915
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