Veramente tanti ieri, come ogni anno - anzi di più - hanno preso parte alla marcia in memoria della deportazione degli ebrei romani avvenuta il 16 ottobre 1943, chela Comunità di Sant'Egidio e la Comunità ebraica di Roma rinnovano ogni anno, dal 1994.
Il corteo silenzioso ha percorso a ritroso il tratto di strada che oltre 1.000 ebrei romani, deportati dall'antico Ghetto, furono costretti a compiere nella notte, prima di essere imprigionati nei treni con destinazione Auschwitz.
A questa memoria si sono unite migliaia di persone.Tra queste tanti i giovani e gli immigrati. Una partecipazione così larga, in un momento in cui la città di Roma è stata scossa da episodi di grave violenza, rappresenta - come è stato sottolineato da diversi interventi - un segno di speranza e di responsabilità per la città.
Nel corso della manifestazione, hanno preso la parola: don Marco Gnavi, della Comunità di Sant’Egidio; Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma; Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma; il card. Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma; il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno; Renzo Gattegna, Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma; Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio; Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio.
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