Sarajevo – Sarajevo e i Balcani, con la loro storia drammatica nel Novecento, suscitano una domanda che il ministro Andrea Riccardi pone in apertura del convegno “Living Together is the Future”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio: “Come vivere insieme dopo tali drammi?”. Non è un problema soltanto di queste terre, è anzi un interrogativo forte in tanti luoghi. “Me lo sentivo dentro – spiega Riccardi – uscendo dal Memoriale dei massacri in Ruanda, a Kigali: come potranno vivere insieme dopo quello che è successo?”. Qui a Sarajevo, con numerosi leader religiosi e politici, si cercano risposte, nella complessità delle rispettive posizioni. La storia delle guerre balcaniche è sullo sfondo di ogni riflessione. Perché, ricorda Riccardi, “non è facile vivere insieme quando si è diversi” e, soprattutto, non è facile farlo quando le ferite del passato sono tanto recenti e profonde. Ma dalla grande sala della Skenderjia di Sarajevo sale soprattutto una domanda di speranza per il futuro. Accanto alla convinzione che il vivere insieme sia un destino per tutti. Il ministro Riccardi ne è convinto: “uomini diversi religiosamente e etnicamente continueranno a vivere insieme. Le frontiere non fermano il profondo movimento della storia, tanto accentuato nell’età della globalizzazione: si avvicinano e prendono a vivere insieme genti diverse”. |