change language
ets dins: home - recull de premsa newslettercom contactar-noslink

Ajuda la Comunitat

  
4 Octubre 2012

Mettere in campo le energie migliori

 
versió imprimible

Carla vive a Scampia da quando è nata, su facebook ha molti amici, ma appena ha dichiarato dove abitava si sono interrotte alcune amicizie iniziate tanto tempo fa. E’ lo stigma di Scampia che viaggia anche sui social network.

Il quartiere “maledetto”, che solo a pronunciarne il nome, evoca timore e diffidenza, sarà oggi oggetto della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza convocato per contrastare la nuova guerra di camorra, a cui parteciperanno i Ministri Cancellieri e Severino.

 Eppure in origine era una zona bella e salubre, con fertili appezzamenti di terreno coltivati da alcuni coloni e piccole masserie dove le mucche facevano un buon latte. C’era anche un boschetto di alberi di ciliegi da cui ha preso il nome uno dei parchi residenziali. 

 

Scampia torna ciclicamente sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Il riesplodere della faida per il predominio delle piazze di spaccio ha coinvolto in modo plateale giovani boss emergenti e ha dato vita ad uno spietato regolamento di conti che colpisce in modo trasversale chi è imparentato a personaggi del clan rivale.

Le Vele sono uno degli scenari di questo scontro. Durante l’estate sono state mandate via alcune famiglie per far posto a persone gradite al clan della Vanella Grassi. In questo modo i cosiddetti “girati” hanno voluto sancire il loro predominio su questo territorio. E così nelle scuole della zona si sono registrate nuove iscrizioni di bambini provenienti dalla vela celeste, dove proprio un mese fa è stato ucciso un esponente di questo clan.

Da anni si discute del futuro delle Vele. Secondo alcuni il loro abbattimento non risolverebbe il “problema Scampia”, mentre una opportuna riconversione potrebbe essere funzionale ad un processo di riqualificazione del quartiere, e da simbolo del degrado diventerebbero segno del riscatto. Senza contare poi i notevoli costi della demolizione.

Ma come si fa a riqualificare - e con quali costi - simili edifici? Bisognerebbe entrarci per rendersene conto. Oggi le Vele sembrano relitti emersi che testimoniano il segno tangibile del fallimento di quel progetto architettonico. Cupe e fetide, non lasciano intravedere un filo di luce, fatiscenti e in parte disabitate sono diventate covi e rifugio di drogati. E proprio qualche giorno fa, nei pressi della vela gialla, è stato rinvenuto il cadavere di un tossicodipendente in avanzato stato di decomposizione. Le Vele oggi sono frontiera del malaffare e bene ha fatto il Comune di Napoli a verificare se gli attuali occupanti sono i legittimi assegnatari, un controllo che andrebbe fatto in tutti i lotti di Scampia.

La rinascita del quartiere non può prescindere anche da un massiccio e capillare controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Lo Stato non può tornare a Scampia solo nelle fasi emergenziali. Se oggi nelle Case dei Puffi non si spaccia più, lo si deve ai blitz e al controllo continuo di polizia e carabinieri che presidiano senza sosta quella zona.

E’ indubitabile che l’abbattimento delle Vele e l’intervento delle forze dell’ordine non bastano, ma sono presupposti fondamentali su cui iniziare un serio progetto di rilancio e di sviluppo che potrebbe includere anche la nuova sede della Facoltà di Medicina, come è stato auspicato da più parti. Per espellere la malavita dal quartiere bisogna far crescere un tessuto economico e di coesione sociale che coinvolga gli abitanti, le Istituzioni e le forze sociali.

Non sarebbe allora auspicabile un Forum su Scampia? Una grande iniziativa che veda proposte, analisi e contributi di quelle che il Prefetto De Martino ha definito “le migliori energie di Napoli”. La liberazione dalla camorra potrà originare una stagione nuova per tutta la città, se ce la fa Scampia ce la farà anche Napoli. Alle giovani generazioni, bisogna dare speranze e orizzonti concreti, perché non vivano tra la tentazione di subire il fascino camorrista e quello di vergognarsi del loro quartiere. E questo non ce lo potremo perdonare.


 LLEGIR TAMBÉ
• NOTÍCIES
22 Setembre 2017
ESPANYA

No deixem passar més temps. Només un diàleg verdader i raonable permetrà trobar una sortida en aquesta crisi Catalunya-Espanya

IT | ES | CA
10 Agost 2017
SANT SALVADOR, PESCARA

'Ajuda'm a créixer': un curs per als joves representants de les Escoles de la Pau

IT | ES | DE | CA
20 Juliol 2016

Les religions mundials tornen a Assís per donar veu a la set de pau dels pobles

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL
15 Abril 2016
ROMA, ITÀLIA

Iraq: es reuneix a Sant'Egidio la Comissió de Reconciliació nacional. Acord sobre una agenda comuna de pacificació nacional

IT | ES | DE | PT | CA | RU
31 Desembre 2015

Pau arreu de la terra 2016: una marxa contra la indiferència

IT | ES | FR | CA
9 Juny 2015

TROBADES DE CIVILITZACIÓ: a Florència es produeix un nou inici del diàleg entre Orient-Occident

IT | ES | CA | NL
totes les notícies
• PREMSA
11 De Novembre 2017
Avvenire

Cristiani e islamici uniti per la pace

30 Octubre 2017
Notizie Italia News

Il tempo del dialogo, 500 anni dopo ...

16 Setembre 2017
Famiglia Cristiana

La preghiera può spostare montagne di odio

5 Juliol 2017
UCAnews

Indonesian Catholics help poor muslims celebrate Eid

21 Maig 2017
Deutsche Welle

Bundesregierung will Religionen stärker in die Pflicht nehmen

11 Maig 2017
Famiglia Cristiana

Il dialogo: scelta non debole ripiego

tota la ressenya de premsa
• DOCUMENTS

Andrea Riccardi - Oriente y Occidente - Diálogos de civilización

La homilía de mons. Matteo Zuppi

tots els documents