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7 Septiembre 2015 16:30 | Museo de Historia Nacional

Intervento di Isak Haleve



Isak Haleve


Rabino jefe de Turquía

Egregio Presidente
Carissimi Amici

Prima di tutto vorrei osservare che ho trovato importante il fatto che il nostro incontro di quest’anno abbia luogo in una città storica come Tirana al centro della cultura europea, e vorrei ringraziare coloro che hanno organizzato quest’incontro e che hanno mostrato la cortesia di invitare anche me.

Il nostro tema è “Storie del Mediterraneo “. Nonostante la regione del Mediterraneo e dintorni, culla delle civiltà, sia un’area in cui convergono diverse civiltà e religioni , tutti coloro che si trovano qui ammetteranno che per varie ragioni, a causa  di sentimenti di rivalità e ostilità, allo stesso tempo è stata purtroppo un’area di grandi divisioni e di scontri e molto spesso anche teatro di guerre.

Dato che in questo importante incontro ci siamo riuniti per dare luogo a realtà di accordo e unione, lasciando le contraddizioni e le divisioni nel loro posto nella storia in modo da non causare nuove controversie nei nostri giorni, e per creare quindi nuove speranze riguardo il futuro dell’umanità , penso che sarebbe opportuno partire da una frase del Libro dei Salmi, “quanto è bello e piacevole vivere con i fratelli” e da qui in questa direzione  sviluppare le nostre considerazioni.

In quanto culla delle civiltà la regione Mediterranea, che tocca direttamente  l’Europa, l’Asia e l’Africa, i tre grandi continenti che chiamiamo Vecchio Mondo, ha influenzato la cultura mondiale e con la forza spirituale che ha acquisito dal suo passato è tesoro di spiritualità che guarda verso il futuro.

Se osserviamo la mappa geografica del Mediterraneo possiamo vedere delle strutture culturali ricche e colorate; questo è dovuto alla ricca eredità culturale della regione.

Inoltre, i viaggi tra le zone geografiche, le emigrazioni e le ricerche di nuovi stili di vita delle persone dell’area in diversi periodi  e per diverse ragioni, hanno cambiato in grande misura la struttura culturale della zona Mediterranea e fino a oggi hanno letteralmente dato luogo a degli “Spazi Comuni” da cui le generazioni di oggi  hanno avuto  la possibilità di ottenere gli strumenti del “vivere insieme in pace”.

Senza dubbio, si potrebbe discutere a lungo sul fatto se sia stata valutata o no abbastanza e in modo necessario questa possibilità. Ma questa situazione non diminuisce l’importanza della regione Mediterranea dal punto di vista culturale e umano.

Come vedete, io sono un Religioso. Anche per questo motivo ho l’abitudine di osservare il processo di sviluppo spirituale delle persone.

Da questo punto di vista, penso che la zona del Mediterraneo, dalle epoche antiche ai giorni nostri sia la regione più prospera dal punto di vista dello sviluppo spirituale dell’uomo.

Non penso di esagerare se dico che la volontà divina ha attribuito un’importanza speciale a questa regione. Spero che anche voi la pensiate come me.

La disciplina religiosa monoteistica, a cui sono soggetti poco più della metà della popolazione mondiale dei nostri giorni è nata in questa regione, ha germogliato in questa regione e maturando si è diffusa in grande misura in tutto il nostro pianeta.

Se torniamo al soggetto del Mediterraneo in quanto punto di incontro, la posizione geostrategica dei continenti dell’Asia , l’Europa e l’Africa, che chiamiamo Vecchio Mondo, influenza senza dubbio la regione Mediterranea dal punto di vista culturale, economico e sociale.

Noi, persone di questa generazione che vivono in questo pianeta in questa epoca , partendo dal modello di questa regione in cui le culture si sono fuse e con l’ispirazione che abbiamo ricevuto dalla nostra Torà, dobbiamo unire le nostre forze per ricreare i valori umani, il buon senso e i sentimenti di fratellanza, e se necessario dobbiamo rivedere i nostri metodi e rinnovarli.

La mentalità del Mediterraneo deve essere preservata affinché le civiltà continuino ad esistere.   Affinché si arrivi a questo ogni persona di buon senso in ogni strato della società deve fare la sua parte,  ma secondo me il compito e la responsabilità più importanti spettano ai formatori di opinione e specialmente a noi, a noi Religiosi.                                                                                                         Dio  ha dotato l’uomo di  una mente divina per poter far fronte alle questioni del mondo e in caso non gli sia possibile per poter ottenere il compromesso e la flessibilità.

Non bisogna dimenticare che in guerra c’è una parte che perde poco e una che perde molto. Il costo delle guerre sono le lacrime, la distruzione. Non esiste una guerra vinta e alla fine a perdere è tutta l’umanità.

A volte per vivere in pace dobbiamo rinunciare reciprocamente a delle cose, perché il messaggio di Dio è la Pace, sicuramente sapete che Dio è sempre a favore della pace.

Vorrei terminare il mio discorso augurandomi che  l’infinita fede verso il nostro creatore ci dia il coraggio per poter andare avanti e che le acque tiepide del Mediterraneo ricoprano di amore divino il nostro mondo.

Un ringraziamento a tutti voi.

#peaceispossible
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