La Bibbia |
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Dal libro degli Atti 27, 1-44 1 9Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazione poich� era gia passata la festa dell'Espiazione, Paolo li ammoniva dicendo: 10"Vedo, o uomini, che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre vite". 11Il centurione per� dava pi� ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo. 12E poich� quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno, i pi� furono del parere di salpare di l� nella speranza di andare a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale. 13Appena cominci� a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare il progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta. 14Ma dopo non molto tempo si scaten� contro l'isola un vento d'uragano, detto allora "Euroaquilone". 15La nave fu travolta nel turbine e, non potendo pi� resistere al vento, abbandonati in sua bal�a, andavamo alla deriva. 16Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato C�udas, a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa; 17la tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di g�mene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e si andava cos� alla deriva. 18Sbattuti violentemente dalla tempesta, il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico; 19il terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave. 20Da vari giorni non comparivano pi� n� sole, n� stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai perduta. 21Da molto tempo non si mangiava, quando Paolo, alzatosi in mezzo a loro, disse: "Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avreste evitato questo pericolo e questo danno. 22Tuttavia ora vi esorto a non perdervi di coraggio, perch� non ci sar� alcuna perdita di vite in mezzo a voi, ma solo della nave. 23Mi � apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo, 24dicendomi: Non temere, Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione. 25Perci� non perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverr� come mi � stato annunziato. 26Ma � inevitabile che andiamo a finire su qualche isola". 27Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava. 28Gettato lo scandaglio, trovarono venti braccia; dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia. 29Nel timore di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che spuntasse il giorno. 30Ma poich� i marinai cercavano di fuggire dalla nave e gia stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da prora, Paolo disse al centurione e ai soldati: 31"Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo". 32Allora i soldati recisero le g�mene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare. 33Finch� non spunt� il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: "Oggi � il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender nulla. 34Per questo vi esorto a prender cibo; � necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andr� perduto". 35Ci� detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezz� e cominci� a mangiare. 36Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi presero cibo. 37Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei persone. 38Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare. 39Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso di essa. 40Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra, mossero verso la spiaggia. 41Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagli�; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde. 42I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri, perch� nessuno sfuggisse gettandosi a nuoto, 43ma il centurione, volendo salvare Paolo, imped� loro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiunsero la terra; 44poi gli altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E cos� tutti poterono mettersi in salvo a terra.
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