La Bibbia |
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Dalla lettera di Paolo agli Ebrei 2, 1-18 1 5Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. 6Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato: Che cos'� l'uomo perch� ti ricordi di lui Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. 9Per� quel Ges�, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perch� per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. 10Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. 11Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, 12dicendo: Annunzier� il tuo nome ai miei fratelli, 13e ancora: Io metter� la mia fiducia in lui; e inoltre: Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato. 14Poich� dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne � divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cio� il diavolo, 15e liberare cos� quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavit� per tutta la vita. 16Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. 17Perci� doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. 18Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, � in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
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