Rabbino, Israele
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Tra i nomi regali del Signore nella tradizione ebraica c’è “pace”, come dice il libro dei Giudici (6:24): “Allora Gedeone costruì un altare al Signore e lo chiamò Il Signore è Pace”. Questo mostra l’enorme importanza della pace nella tradizione biblica, perché a noi è chiesto di imitare il Signore. Così si dice nel libro dei Salmi (122:8): “Per i miei familiari ed i miei amici, io dirò, su di te sia pace”. E nel libro dei Proverbi (3: 17) si dice: “ Le sue vie sono vie dilettevoli e tutti i suoi sentieri sono pace”. Il Talmud, testo sacro e autorevole della tradizione ebraica secondo solo alla Bibbia, diceva (Trattato Berachot 64a): “I discepoli del saggio aumentano la pace nel mondo, come si dice nel libro di Isaia (54:13) - “E tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, e grande sarà la pace dei tuoi figli”.
Quindi, cercare e perseguire la pace è uno dei doveri principali nella tradizione biblico-ebraica, come si dice nei Salmi (34:14): “Sta lontano dal male e fa il bene, cerca la pace e perseguila”. E uno dei principali sapienti ebraici di tutti i tempi, Hillel, diceva (Mishnah Avot 1:12): “Sii dei discepoli di Aronne, il primo Grande Sacerdote, uno che ama la pace e che opera la pace, che ama le creature e le conduce alla Torah”. E un altro illustre sapiente ebraico Rabban Shimon ben Gamliel disse (Mishnah Avot 1:18). “Il mondo si regge su tre cose, il giudizio, la verità e la pace”.
Quindi, una delle più grandi benedizioni che il Signore riversa su di noi è quella della pace e per la pace, come si dice nel libro del Levitico (26:6): “Io farò sì che la pace regni nel paese; voi vi coricherete e non ci sarà chi vi spaventi”. E nel libro dei Numeri si dice (6:26): “Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti dia pace”.
Seguendo i passi biblici sulla grandissima importanza di cercare e perseguire la pace, noi Ebrei preghiamo costantemente e diligentemente per la pace. Infatti, terminiamo la parte principale della preghiera recitata tre volte al giorno in questo modo: “Concedi pace, bontà, benedizione, grazia, amore e rispetto, e misericordia; a noi e a tutto Israele Tuo Popolo, benedicici Signore nostro …….. con la pace. Sia bene ai tuoi occhi benedire il Tuo popolo Israele in ogni tempo, in ogni ora, con la Tua pace. Sia Tu benedetto, Signore, che benedici il tuo popolo Israele con la pace”. Così pure concludiamo tutte le preghiere del mattino con il verso dei Salmi (29:11): “Il Signore darà forza al Suo popolo; il Signore benedirà il Suo popolo con la pace”. Quindi il messaggio che riportiamo a casa dopo ogni momento di preghiera durante il giorno è di amare e operare la pace con tutte le nostre forze – in famiglia, con gli amici, nella comunità, nella nazione e soprattutto nel mondo intero.
Questi cicli di vita di ogni essere umano sono chiaramente e fortemente indicati nella Bibbia e nel Talmud: pace, amore, onore tra marito e moglie, tra genitori e figli, sini un dovere vincolante, non semplicemente una raccomandazione etica e morale. Così sono assolutamente doverose pace, amore e rispetto per ogni uomo. Non c’è alternativa alla pace per la coabitazione nazionale ed internazionale.
Sfortunatamente siamo oggi testimoni di vergognose atrocità compiute da una minoranza di fondamentalisti che fingono di agire nel nome del Signore. Non c’è violazione più grande delle parole del Signore! Divergenze e controversie possono e dovrebbero legittimamente essere discusse e dibattute, ma solo in modo pacifico. Uccidere per disaccordo è la colpa più grande e nessuna persona al mondo timorata di Dio può giustificarlo.
Sia benedetta la Comunità di Sant’Egidio per la sua perseveranza nel riunire rappresentanti di tutte le religioni da tutto il mondo per discutere e promuovere l’idea di pace nel mondo. Ritengo che portare la pace al mondo sia uno dei principali compiti dei leader religiosi.
Consentitemi di concludere con le parole profetiche di Isaia (52:7): “Come sono belli sulle montagne i piedi del messaggero che annuncia la pace, messaggero di bene che annuncia la salvezza, e dice a Sion “Regna il tuo Dio”.
Grazie
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