Premio Nobel per la Pace 1976, Irlanda
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‘La guerra è illegale e immorale: deve e può finire’
Cari amici,
Sono felice di essere qui a questo Incontro Internazionale e vorrei ringraziare coloro che ci ospitano per l’invito a partecipare. Sono sempre stata ispirata dalle vite di San Francesco e di Santa Chiara, che credo siano icone del Vangelo cristiano della pace e della non-violenza. Francesco uomo di azione, impregnato di empatia ed amore per tutti, e Chiara donna di preghiera, il cui amore per Dio la portò nel profondo del misticismo e della pace.
Francesco e Chiara vissero in un tempo di violenza e di guerra, tuttavia scelsero di vivere il non uccidere/ e la non-violenza di Gesù. Francesco, combattendo da giovane nell’esercito locale, sapeva bene come maneggiare una spada ma scelse di seguire il comando di Gesù a Pietro, quando gli disse di rimettere la spada nel fodero e curò l’orecchio del soldato. Lasciò l’esercito per vivere in povertà e servizio, e insieme a Chiara e ai suoi seguaci rifiutò di prendere le armi. Francesco e Chiara, in piena violenza feudale, scelgono di seguire il manifesto della non-violenza cristiana: il ‘discorso della montagna’.
Per molti in Europa e nel mondo, sfidati da violenza e ingiustizia sempre maggiori, le vite di questi due grandi santi del tredicesimo secolo offrono speranza e ispirazione.
Papa Francesco, seguendo i passi di San Francesco, dà a noi tutti speranza quando ci sfida a lavorare per l’abolizione della pena di morte, per la fine della povertà, contro la corsa agli armamenti, contro le armi nucleari e la distruzione dell’ambiente… Tuttavia credo che abbiamo bisogno di una chiara rinuncia alla teoria della “guerra giusta” (un segmento fasullo di morale, per dirla con le parole del defunto padre John L. McKenzie) e aggiungo la mia voce a quanti fanno appello a Papa Francesco per un’Enciclica sulla Pace e la Non-violenza, che richiami i cristiani a respingere il militarismo e la guerra e a seguire una teologia della pace in continuità con gli insegnamenti di Gesù non-violento. Questo darebbe una grande direzione spirituale non soltanto all’Europa ma a tutta l’umanità.
Credo che l’Europa oggi (come tutta la famiglia umana) abbia di fronte una scelta tra l’accettare il crescere del militarismo e della guerra, o l’abolizione totale del militarismo e della guerra. Abbiamo bisogno di una nuova visione di disarmo universale e completo, e di un nuovo inizio ambizioso che offra speranza alla famiglia umana che soffre per la piaga del militarismo e della guerra. Molti mali del mondo vengono da queste piaghe e tutti noi, come gente comune, ci guadagneremmo da un disarmo totale, sia dal lato spirituale che finanziario, democratico, ambientale e culturale. E’ un paradosso il fatto di quanto respingiamo e detestiamo la tortura di individui e invece accettiamo facilmente la tortura di interi paesi in guerra.
La gente è stanca di armamenti e di guerra e del sistema di industrie militari sempre più in crescita in tutto il mondo, che distrugge tanto delle nostre preziose risorse umane e finanziarie. Si è visto che questo libera forze incontrollabili di tribalismo e nazionalismo. Sono forme di identità pericolose e assassine, dalle quali abbiamo bisogno di fare dei passi per allontanarcene, se non vogliamo scatenare nel mondo una violenza ancora più spaventosa. Per farlo, dobbiamo riconoscere che la nostra comune umanità e dignità di uomini è più importante delle nostre diverse tradizioni. Abbiamo bisogno di riconoscere che la nostra vita e le vite degli altri sono sacre e che possiamo risolvere i nostri problemi senza ucciderci gli uni gli altri. Abbiamo bisogno di accettare e celebrare la diversità e l’alterità, e lavorare per guarire le vecchie divisioni e le vecchie incomprensioni, per dare e accettare perdono, e per scegliere la non-violenza come una strada per risolvere i nostri problemi. Così, scegliendo la non-violenza, disarmando i nostri cuori e le nostre menti, possiamo anche disarmare i nostri paesi e il nostro mondo.
Siamo anche messi di fronte alla sfida di costruire strutture attraverso cui possiamo cooperare e che riflettano i nostri rapporti interconnessi e interdipendenti. Condivisione del potere, politiche di consenso, referendum su vari temi, ci sono molti modi di fare politica che potremmo usare, che promuovono amicizia, cooperazione, inclusione e situazioni vantaggiose per tutti. La visione dei fondatori dell’Unione Europea, di legare insieme i paesi, economicamente per diminuire la probabilità di guerra tra le nazioni, è uno sforzo meritorio. Purtroppo invece di mettere più energia nel fornire aiuto ai cittadini dell’UE, assistiamo ad una crescente militarizzazione dell’Europa, al suo ruolo di leader nella corsa agli armamenti, e al suo percorso pericoloso, sotto la guida della NATO(US), verso una nuova guerra “fredda” e altre guerre di aggressione. L’Unione Europea e molti dei suoi paesi, che prima prendevano iniziative nell’ambito delle Nazioni Unite per le ricomposizioni pacifiche di conflitti - soprattutto paesi considerati pacifici come la Norvegia e la Svezia - sono ora tra le più importanti risorse di guerra della US/NATO. Invece di focalizzarsi maggiormente sulla pace con mezzi pacifici, l’Europa si concentra su strumenti militari e sulla potenza militare ed è una minaccia al perdurare della neutralità. Molte nazioni sono state spinte a diventare complici nell’infrangere la legge internazionale attraverso le guerre illecite di aggressione di US/UK/NATO, in Afghanistan, Iraq, Libia, ecc., per citarne solo alcune.
Durante una recente visita in Afghanistan, ascoltando dei giovani Afghani che ricordavano come i loro amici erano stati uccisi dai droni americani mentre raccoglievano legna, uno ha chiesto “cosa ne fosse stato della regola della Giurisprudenza Internazionale secondo la quale non dovrebbero mai essere usati armi e metodi di guerra che non distinguono tra combattenti e civili”. Il bombardamento di ospedali e di obiettivi civili, la tortura, la la cattura, deportazione e detenzione di presunti terroristi con operazioni generalmente condotte dai servizi segreti, le guerre per procura… tutto questo viene usato dai Governi mentre le persone responsabili di garantire i diritti umani e la legge internazionale li mettono da parte per agire illegalmente nel nome della sicurezza nazionale. Le armi più crudeli e orribili, per esempio, le armi nucleari sono ora considerate dai leader di alcuni Governi normali e rispettabili. Perché ci si aspetta che gli individui siano all’altezza di standard di comportamenti morali ed etici mentre i loro governanti e le loro politiche ignorano questi standard?
Credo che la NATO debba essere abolita. Le Nazioni Unite dovrebbero essere riformate e rafforzate e dovrebbero svolgere attivamente il loro mandato di salvare il mondo dalla piaga della guerra, e confermare il loro rifiuto dell’uso della forza. Alcuni politici, giornalisti, intellettuali, vorrebbero farci credere che abbiamo la possibilità di scegliere la guerra! Noi non ci crediamo, poiché per la legge internazionale, la guerra è criminale ed illegale. Il trattato di Briand-Kellog fu un patto per astenersi dalla guerra, e il processo di Norimberga condannò i Nazisti per essere andati in guerra. La guerra è illegale e criminale – questo dice la legge internazionale.
Ma c’è speranza. C’è una nuova consapevolezza, e la gente si sta mobilitando e sta resistendo in maniera non-violenta contro la violenza nelle sue diverse forme. Dicono no al militarismo e alla guerra e insistono sul disarmo. Quelli di noi che appartengono al Peace Movement possono ispirarsi a molti che ci hanno preceduto e hanno lavorato per impedire la guerra insistendo sul disarmo e la pace. Una di queste fu Bertha Von Suttner, il cui libro “Giù le armi” spinse molti in Europa a lavorare per la pace. E’ stata la prima donna a vincere il premio Nobel per la pace, nel 1905, per il suo attivismo per i diritti delle donne e per il movimento per la pace. Spinse Alfred Nobel ad istituire il premio Nobel per la pace e Alfred Nobel decise di sostenere le idee del movimento pacifista del tempo nel suo testamento per i Campioni della Pace: coloro che lottano per il disarmo e per sostituire il potere militare con il diritto e la legge internazionale. Che questo fosse l’intento del suo testamento è confermato chiaramente dalle tre espressioni in esso contenute: creare la fraternità tra le nazioni, lavorare per l’abolizione degli eserciti, tenere congressi di pace. Alfred Nobel descrisse la guerra come “l’orrore degli orrori e il più grande dei crimini”.
Questo programma di Nobel per il disarmo sfida quelli di noi dell’attuale Peace Movement ad affrontare il militarismo in un modo radicale. Non dobbiamo sentirci soddisfatti di miglioramenti e riforme, ma piuttosto offrire un’alternativa al militarismo, che è un’aberrazione e un sistema disfunzionale, che va completamente contro il vero spirito degli uomini e delle donne, che è amare ed essere amati. Dato che il sistema industriale militare è così forte e influente, per smantellarlo noi del Peace Movement in Europa e altrove avremo bisogno di una vasta mobilitazione dei cittadini comuni di tutto il pianeta per lavorare insieme per questa visione di disarmo universale e completo, fondato sulla convinzione assoluta che ‘La guerra è illegale e immorale, deve finire e può finire’. La pace e l’abolizione della guerra non soltanto è possibile, è necessaria per la nostra sopravvivenza.
Pace e Bene
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