Il mondo arabo e la libertà, la Primavera Araba, la crisi Libica, il Medio Oriente, sono tra i temi di estrema attualità che saranno trattati da molti testimoni provenienti da vari Paesi durante l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Arcidiocesi di Monaco dall’11 al 13 settembre nella città bavarese.
Tra i tanti rappresentanti del mondo arabo, una figura di spicco è quella di Fahti Mohammed Baja, Responsabile degli Affari Politici del Consiglio di Transizione Libico. Intellettuale, professore universitario, autore del manifesto che delinea gli obiettivi della Rivoluzione Libica, è convinto che le nuove generazioni del suo paese vivranno in uno stato libero e democratico.
La sua presenza rinnova le relazioni tra il Consiglio di Transizione Libico e la Comunità di Sant’Egidio iniziati a marzo, quando la Comunità ha cominciato a tessere una rete di contatti, prima con gli esponenti dell’opposizione in esilio, poi con Bengasi. Contatti che hanno portato, alla fine dello scorso aprile, il presidente del CTN, Mustafa Mohammed Abdul Jalil, in visita in Italia, dove, dopo gli incontri con le istituzioni italiane, si è recato nella sede trasteverina della Comunità per dialogare sul futuro del suo paese.”Siamo venuti a Sant’Egidio per lanciare al mondo il messaggio che operiamo per la pace e che l’Islam non è la religione del terrorismo", aveva detto in quell’occasione Jalil. |