Le misure straordinarie per fronteggiare il caldo estivo – i consigli agli anziani per una corretta alimentazione e idratazione – le visite a casa e negli istituti – l’appello ai vicini di casa: “intervenite personalmente o segnalate tempestivamente situazioni di criticità”.
Sono migliaia i volontari della Comunità di Sant’Egidio impegnati a fianco degli anziani che garantiranno una presenza e una reperibilità in caso di bisogno, con telefonate, visite e interventi d’emergenza in 20 città italiane, dal nord al sud, da Genova a Messina.
Il caldo comincia a farsi più intenso soprattutto nelle grandi città, che a differenza del passato si svuotano meno, ma non garantiscono un’adeguata protezione ai loro cittadini più fragili. Diverse le misure messe in campo per il “piano caldo” a livello istituzionale dagli enti locali. Ma anche la società civile si mobilita. Di qui l’iniziativa di Sant’Egidio, che nei mesi estivi rafforza i suoi interventi a favore degli anziani e rivolge un appello alle autorità perché intensifichino ulteriormente le iniziative a tutela degli anziani, ma anche a tutti gli italiani perché, durante il Giubileo della Misericordia, mostrino un’attenzione particolare a chi è maggiormente isolato e in difficoltà, intervenendo personalmente con atti di solidarietà, che possono salvare una vita, e segnalando tempestivamente le situazioni di criticità.
A Roma è attivo dal 2004 il programma “Viva gli Anziani”, che raggiunge oltre 5.000 ultraottantenni in tre rioni del centro (Trastevere, Testaccio, Esquilino). Il Programma intende prevenire situazioni di pericolo, monitorando tutta la popolazione anziana dei tre quartieri e creando una rete di prossimità attorno alle persone più sole grazie al coinvolgimento attivo di familiari, vicini di casa, portieri, negozianti. A questa presenza si affianca il lavoro gratuito di migliaia di volontari in numerosi quartieri della periferia di Roma, ma anche in circa 200 istituti e case di riposo per anziani, dove soprattutto a luglio e agosto si moltiplicano le visite di volontari di tutte le età, tra cui moltissimi “Giovani per la Pace”, il movimento giovanile di Sant’Egidio. “Offrire da bere sembra superfluo – spiegano al programma “Viva gli Anziani”–, ma è un gesto che previene malori tipici dell’estate. A volte infatti le persone che si muovono poco non avvertono la sensazione di sete e rischiano di disidratarsi senza accorgersene”. Questo e altri suggerimenti di un corretta alimentazione e idratazione, insieme a indirizzi utili e informazioni su aspetti normativi, ricreativi, sanitari e sociali, sono contenuti in “Come rimanere a casa propria da anziani”, la prima guida online recentemente pubblicata, a Roma, e scaricabile gratuitamente dal sito www.ilcome.it/roma. È attivo inoltre il telefono 06/8992234 per offrire il proprio aiuto o segnalare situazioni di emergenza.
In Piemonte sono migliaia gli anziani visitati almeno una volta la settimana dai volontari di Sant’Egidio. Il Piemonte, si sa, è terra di anziani. Piemontese, di Verbania, è Emma Morano, che con i suoi 116 anni, è la donna più anziana al mondo. Ma anche Jolanda, che di anni ne ha “appena” 106, non scherza: vive in un appartamento della periferia di Novara, assistita da Neva, la sorella novantatreenne, una badante e gli operatori di Sant’Egidio che le fanno visita quotidianamente soprattutto d’estate. “Jolanda, che oramai si alza raramente dal letto, ti accoglie con i suoi occhi blu, con i quali ti indica su quale sedia sederti”, racconta Daniela Sironi, la responsabile di Sant’Egidio in Piemonte. “È nata suddita degli Asburgo nel 1909 a Pola e di cose – belle e brutte – nella sua ne ha vissute tante che i racconti non si esauriscono mai”
Nonostante i dati ISTAT dipingano la Campania come la regione più giovane d’Italia, a Napoli vivono quasi 200.000 anziani. Alcune migliaia sono quelli assistiti da Sant’Egidio non solo nel capoluogo campano, ma anche a Salerno, Benevento e Avellino. Al Rione Sanità di Napoli sono alcune centinaia gli ultraottantenni monitorati quotidianamente dai volontari di Sant’Egidio. Tra questi Sofia, ottant’anni vissuti tutti al 5° piano di uno stabile d’epoca senza ascensore. “Lo scorso anno, in seguito a un ictus, Sofia rischiava il ricovero in una struttura di lungodegenza. Grazie alla rete di contatti attivata dal programma: fisioterapisti, commercianti, vicini – spiega Bianca Frattini, coordinatrice di “Viva gli Anziani” a Napoli – Sofia è potuta tornare a casa propria”. “Chiusa una porta, si è aperto un portone”, scherza Sofia, che due volte alla settimana, adesso, prepara i biscotti per la merenda dei bambini della Scuola della Pace.
Aiutare gli anziani non solo è doveroso. Fa bene e restituisce umanità a una città.
Roma, 8 luglio 2016 |