"Santo subito", gridò la piazza nel 2005 al momento della sua morte. Fu dunque il popolo ad acclamare "santo" Giovanni Paolo II. E Papa Ratzinger sentì la voce di quella piazza e avviò immediatamente il processo per la sua canonizzazione. Giovanni Paolo II: non basteranno i libri di storia per afferrarne tutte le dimensioni. Troppo ampia la sua azione, troppo complesso il tempo in cui ha vissuto. Per questo uno storico del calibro di Andrea Riccardi ha deciso di accettare la sfida e scrivere un libro "Giovanni Paolo II santo. La biografia" (edito da San Paolo).
Perché professore? Ho conosciuto Giovanni Paolo II, ho vissuto il suo pontificato ma mi sono posto il problema di capire il suo molo storico e la sua complessità. Mi sono messo a studiarlo. Perché? Perché Giovanni Paolo II ha cambiato la storia del suo tempo, la storia dei credenti, dei cattolici, facendoli uscire dalla paura. Ha aiutato a realizzare una rivoluzione senza spargimento di sangue nel 1989. Ha dilatato la Chiesa sulla dimensione globale.
Quando un personaggio della storia diventa Santo? La figura di Giovanni Paolo Il è impastata della dimensione della santità, della dimensione pastorale e religiosa, del senso storico e politico, del senso del popolo, della dimensione mistica. Giovanni Paolo II è un uomo dalle molte dimensioni ma è stato soprattutto un uomo di Dio.
Ci sono state critiche a questa canonizzazione. Alcuni ritengono che il pontificato di Giovanni Paolo Il abbia valorizzato troppo i movimenti. Altri che abbia trascurato le Chiese locali. Da storico, le letture critiche sulla storia di un personaggio cosa indicano? Sono state fatte queste critiche ma anche critiche peggiori rispetto a quelle adesso elencate. E ovvio che siano state fatte delle critiche. In un pontificato lunghissimo come quello di Giovanni Paolo II, durato 28 armi, pieno di problemi, è chiaro che quest'uomo possa aver fatto degli errori. Non è che il suo sia stato un pontificato senza errori o senza omissioni. Ma lo storico guarda la realtà complessiva e da questo punto di vista non può che emergere un grande pontificato.
Che tipo di santità, allora, ha vissuto Giovanni Paolo II? Era un uomo che non aveva paura perché sapeva che Dio è con gli uomini. Questo, mi sembra, è il cuore della sua santità, vissuta anche in momenti di abbandono come quelli della sua giovinezza, in momenti durissimi come quelli della sua vita polacca sotto il comunismo. In questo senso è un uomo che ha riscoperto il valore del martirio. Lui stesso ha rischiato di essere martire esponendosi dopo il suo attentato. La storia del suo attentato è una storia molto importante perché questo uomo andò a Istanbul nel 1979 nonostante le minacce.
Cosa lascia in eredità agli uomini del nostro tempo? Lascia per sempre il messaggio: "Non abbiate paura e confidate in Gesù". E lo lascia in un tempo di grigiore, in cui si fa fatica a guardare lontano. Ecco un'altra caratteristica di Giovanni Paolo II: era un uomo che guardava lontano, un uomo di visione".