Si spara ancora a Ostia, «ma noi continuiamo a stare qui, a lavorare con i ragazzi. Contro la violenza e il degrado bisogna tornare a essere comunità». E la Comunità di Sant'Egidio, presente nel X municipio di Roma fin dal 1968, dà un esempio di come si possa tentare di tenere assieme il tessuto sociale anche in mezzo alle difficoltà più grandi.
«Nelle nostre scuole della pace, prima scuole popolari, questi ragazzi trovano l'amicizia che manca alle loro giornate», spiega Adriana Gulotta, insegnante, coordinatrice a livello internazionale di questa esperienza radicata in 11 Paesi, con 500 mila persone coinvolte e curatrice del volume Alla scuola di pace, educare i bambini in un mondo globale (ed. San Paolo).
Alessandro, oggi 24 anni, le dà ragione: «Oggi frequento l'università e, a mia volta, mi occupo dei ragazzi più piccoli. Per me questa scuola è stata un'alternativa alla strada». Dal Malawi gli fa eco Cliff, orfano a sei anni di madre e a dieci anche di padre. «Tanti bambini hanno una storia simile alla mia e sono finiti per strada. lo sono stato fortunato. Grazie alle scuole della pace tanti possono trovare una famiglia, possono studiare e mangiare. Ed essere salvati dall'inferno».
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