| 1 Oktober 2013 |
Nell`era dei consumi la gratuità non è utopia |
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Gratuità e mercato è il titolo del panel dedicato ai temi economici nell`ambito dell`incontro "Il Coraggio della Speranza". Mario Marazziti della Comunità di Sant`Egidio, ha sottolineato come l`affermazione del mercato globale abbia comportato dei cambiamenti antropologici e semantici: «Si dice "compro quindi sono". Non si parla più di sistema di produzione ma di società dei consumi». Marazziti ha quindi continuato descrivendo il «modello di business della Comunità di Sant`Egidio», che «lavora per riciclare gli scarti umani della società dei consumi, produce beni relazionali che non si comprano, si basa sulla condivisione delle motivazioni ed il lavoro in team».
Michel Camdessus, già presidente del Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato che «accrescere lo spazio della gratuità anche in seno all`economia di mercato non è utopia ma, al contrario, realismo». E si è chiesto: «Perché la gratuità dovrebbe avere un posto centrale nell`attività economica? Perché l`attività economica è umana. E l`uomo, come dice Benedetto XVI nella Caritas in Veritate, è chiamato a conoscere la stupefacente esperienza del dono e a renderla quotidiana nelle nostre vite, nella vita delle imprese e nelle relazioni internazionali. Per Paolo Borzatta, esperto di strategia aziendale e di internazionalizzazione, «il mercato è un mezzo attualmente insostituibile per ottimizzare gli scambi, e come sottoprodotto crea meritocrazia. Ma occorre forse pensare ad aree di non competizione nelle nostre società». Per Borzatta «il sorriso è segno di quel qualcosa in più, che ciascuno fa dopo che è stato pagato e che non può essere mercificato: in questo senso la gratuità è quello che fa funzionare bene le organizzazioni, le aziende, gli Stati»
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