change language
você está em: home - recortes de imprensa newsletterlink

Support the Community

  
21 Julho 2013

«Quei bimbi, sfiniti e affamati, li sentiamo un po' nostri»

 
versão para impressão

PALERMO. Il primato nell'accoglienza della vita, in tutte le sue forme, in tutti i suoi colori. Il cuore dei lampedusani è caldo come il sole africano che batte su quell'isola sferzata dal vento nel Canale di Sicilia. Gli abitanti delle Pelagie lo hanno dimostrato al mondo negli ultimi anni, caratterizzati dal continuo arrivo di migranti dalla costa sud del  Mediterraneo.  Hanno aperto le loro case, i loro bagni, le loro cucine alla storia che aveva deciso di bussare alla loro porta, con semplicità e generosità.

Forse perché hanno sempre avuto amore per la vita. Fino a qualche anno fa Lampedusa aveva un tasso di natalità molto elevato. «Questo fa capire la propensione dei lampedusani ad accogliere e custodire la vita», fa notare il parroco di San Gerlando, don Stefano Nastasi, a poche settimane dalla visita di Papa Francesco. Un esempio? L'incontro coi bambini dei migranti, trattati come se fossero i propri. «Gli abitanti di  quest'isola hanno una capacità straordinaria di mettersi dalla parte dell'altro. Per questo darei un premio, perché così cadono tutti i pregiudizi,  si è tutti sullo stesso piano». Nei momenti più difficili del flusso migratorio, quando i barconi venivano soccorsi in mare a rotazione continua, arrivavano numerosi bambini. Dopo viaggi drammatici in balìa delle onde, quei piccoli avevano diritto a  un po' di odore di casa. «Una domenica le mamme della comunità andarono dalle donne giunte con i loro piccoli sui barconi - racconta don Stefano -. Prepararono da mangiare per loro, offrirono aiuto ai bimbi e la cosa bellissima è che quelle donne, venute da chissà dove, ebbero fiducia». E amore di madre  non ha confini e per i bambini, soprattutto quelli a rischio, scatta un moto di tenerezza in più. Anche i migranti devono  percepirlo, perché sono infinite le richieste giunte con semplicità agli abitanti dell'isola. «Nel 2008 arrivò una donna nigeriana cristiana - continua don Stefano - . Aveva promesso che se lei e la sua bambina nata in Libia si fossero salvate, in qualsiasi luogo fossero approdate, avrebbe subito chiesto il Battesimo. Si chiamava Sharon la  piccola, la battezzammo in chiesa e chiedemmo alla mamma di aggiungere il nome di Francesca, che era il nome del nostro nuovo vescovo,  da poco nominato ad Agrigento». 

Piccole storie di straordinaria accoglienza, come quelle che hanno fatto scalpore nei 55 giorni terribili dell'inverno 2011,  quando oltre 6 mila migranti si ritrovarono accampati sulle collinette e per le strade del paese, quando le istituzioni non sapevano cosa fare e i barconi squassati continuavano ad arrivare dalle coste  nordafricane senza interruzione, e i parrocchiani di San Gerlando si rimboccarono le maniche e aprirono le loro case ai tunisini, desiderosi solo di una doccia e di un materasso. «Più  li aiutavamo, più eravamo felici di farlo,  nonostante qualcuno ci criticasse. Ma non riuscivamo a fermarci», ha  raccontato Loredana, una delle volontarie, dopo quei giorni concitati.  Tra le tante avventurose vicende, quella di Omar le batte tutte. Per 6 mesi, un ragazzo di 19 anni fuggito dalla Tunisia e bisognoso di cure speciali e di affetto, ha vissuto nella casa di Raimondo e Renata Sferlazzo assieme ai loro due figli. Anche il dottor Pietro Bartolo, della guardia medica di Lampedusa, lo ha preso in carico per un periodo. Omar è stato cresciuto da una  cugina, cristiana, che sin da bambino gli ripeteva «se ti dovessi trovare in difficoltà nella vita, vai in una chiesa. Lì qualcuno di aiuterà». E così ha fatto. Sbarcato a Lampedusa assieme ad  altre migliaia di persone, non riusciva a sopportare l'idea di stare con quella folla per strada o nell'accampamento. Omar si è nascosto nelle campagne e un giorno, gracile come un bastoncino,  ha bussato alla parrocchia. Da quel momento una  catena di solidarietà.Oggi Omar, assistito dalla Comunità di Sant'Egidio, è diventato mediatore culturale ed è voluto tornare a Lampedusa. Lì c'è la sua casa. 


 LEIA TAMBÉM
• NOTÍCIA
25 Novembro 2017
PARIS, FRANÇA

Novas chegadas na França com os #corridoiumanitari! Ontem 5 famílias da Síria foram acolhidas

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | RU
18 Julho 2017
BERLIM, ALEMANHA

A mensagem dos jovens de Berlim à Europa: No More walls, mais muros não.

IT | EN | ES | DE | PT | CA | ID
16 Maio 2017
ROMA, ITÁLIA

Na estrada com Sant'Egídio: famílias, estudantes e novos europeus juntos por uma cidade mais humana

IT | DE | PT
27 Abril 2017
ROMA, ITÁLIA

Os corredores humanitários, rosto humano da Itália que salva. Muitas as crianças que chegaram hoje da Síria

IT | DE | FR | PT | NL | RU
22 Abril 2017
ROMA, ITÁLIA

A oração do Papa Francisco para os mártires do nosso tempo. As imagens da visita

IT | EN | ES | DE | FR | PT | HU
22 Abril 2017
ROMA, ITÁLIA

o Papa com os refugiados: um sobrevivente de Lampedusa doa-lhe um postal com os rostos das vítimas de naufrágio

IT | ES | FR | PT | NL
todas as novidades
• DIVULGAÇÃO
13 Março 2018
RP ONLINE

Flucht, Abi, Studium

15 Fevereiro 2018
La Nazione

Un pasto per chi non ha nulla. Ecco come si può dare una mano

8 Fevereiro 2018
SIR

Migrazioni: Pompei (Comunità Sant’Egidio), “nuove modalità di ingresso in Italia più flessibili ed efficienti”

5 Fevereiro 2018
SIR

Immigrazione: Comunità Sant’Egidio, oggi anche la ministra Fedeli alla consegna dei diplomi per mediatori interculturali

4 Fevereiro 2018
FarodiRoma

Raid xenofobo a Macerata. La Comunità di Sant’Egidio conforta i feriti

2 Fevereiro 2018
el Periódico

La brújula de los sintecho

toda a crítica de imprensa
• DOCUMENTOS
Comunità di Sant'Egidio

Cinque proposte sull’immigrazione

Appello al Parlamento ungherese sui profughi e i minori richiedenti asilo

Corso di Alta Formazione professionale per Mediatori europei per l’intercultura e la coesione sociale

Gli aiuti umanitari in Siria e Libano

Omelia di S.E. Card. Antonio Maria Vegliò alla preghiera "Morire di Speranza". Lampedusa 3 ottobre 2014

Nomi e storie delle persone ricordate durante la preghiera "Morire di speranza". Roma 22 giugno 2014

todos os documentos

FOTOS

1417 visitas

1351 visitas

1338 visitas

1436 visitas

1422 visitas
todos os meios de comunicação relacionados