La Bibbia |
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Dalla seconda lettera di Paolo ai Corinzi 10, 1-18 1 7Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui � di Cristo lo siamo anche noi. 8In realt�, anche se mi vantassi di pi� a causa della nostra autorit�, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avr� proprio da vergognarmene. 9Non sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! 10Perch� "le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica � debole e la parola dimessa". 11Questo tale rifletta per� che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza. 12Certo noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da s�; ma mentre si misurano su di s� e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 13Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, s� da poter arrivare fino a voi; 14n� ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perch� fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. 15N� ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 16per evangelizzare le regioni pi� lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose gia fatte da altri. 17Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 18perch� non colui che si raccomanda da s� viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.
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