La Bibbia |
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Dalla lettera di Paolo ai Romani 14, 1-23 1 5C'� chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno per� cerchi di approfondire le sue convinzioni personali. 6Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio. 7Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, 8perch� se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. 9Per questo infatti Cristo � morto ed � ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. 10Ma tu, perch� giudichi il tuo fratello? E anche tu, perch� disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, 11poich� sta scritto: Come � vero che io vivo, dice il Signore, 12Quindi ciascuno di noi render� conto a Dio di se stesso. 13Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello. 14Io so, e ne sono persuaso nel Signore Ges�, che nulla � immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui � immondo. 15Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti pi� secondo carit�. Guardati perci� dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale Cristo � morto! 16Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete! 17Il regno di Dio infatti non � questione di cibo o di bevanda, ma � giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: 18chi serve il Cristo in queste cose, � bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. 19Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole. 20Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutto � mondo, d'accordo; ma � male per un uomo mangiare dando scandalo. 21Perci� � bene non mangiare carne, n� bere vino, n� altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi. 22La fede che possiedi, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non si condanna per ci� che egli approva. 23Ma chi � nel dubbio, mangiando si condanna, perch� non agisce per fede; tutto quello, infatti, che non viene dalla fede � peccato.
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