[1955, Roma]
Nato a Roma nel 1955, Matteo Zuppi è il quinto figlio di una famiglia numerosa, di grandi tradizioni cattoliche, nipote, da parte materna, del cardinale Confalonieri, Decano del Sacro Collegio nel Conclave che elesse Giovanni Paolo II. Suo padre, Enrico Zuppi, è attivo nella FUCI di Giovanni Battista Montini e Igino Righetti, ed è coinvolto, ai suoi inizi, nell’innovativa esperienza di don Giovanni Rossi e della Cittadella di Assisi. Personalità cattolica di primo piano, giornalista e fotografo capace di dialogare con la cultura laica – come testimonia un lungo carteggio con Giuseppe Prezzolini – Enrico crea in famiglia un clima di impegno cristiano fatto di fede autentica e grande curiosità umana, che traspare nella sua, innovativa, direzione de “L’Osservatore Romano della Domenica”.
Matteo Zuppi incontra giovanissimo quella che diventerà la Comunità di Sant’Egidio, dal 1968 attiva nelle scuole e nella periferia di Roma. Con i primi amici del Liceo Virgilio si appassiona – in un tempo di rinnovamento conciliare e di crisi dell’associazionismo tradizionale - all’incontro con i poveri, scoprendo nella lettura del Vangelo in periferia un nuovo modo di essere cristiani. In una stagione di intenso protagonismo giovanile, attraversato da spinte ideologiche e dalla tentazione della violenza, Bibbia, amicizia con tutti, legame con i poveri, consolidano la sua scelta evangelica assieme alla Comunità di Sant’Egidio.
Finito il liceo, Zuppi frequenta l’Università La Sapienza di Roma e si laurea in Lettere con una tesi in Storia del Cristianesimo sul cardinale Ildefonso Schuster. In questi anni, difficili e attraversati dalla violenza, diventa un punto di riferimento autorevole e naturale per le Comunità di Sant’Egidio presenti nell’ambiente studentesco e, più in generale, per molti giovani. Comunica uno stile di grande simpatia, “francescano”, capace di dialogare, di scoprire Gesù nell’amicizia con i poveri, e di cercare nella Parola di Dio la chiave del cambiamento personale e del mondo. E’ in questo periodo che avvia gli studi presso l’Università Lateranense dove consegue il baccellierato in Teologia, ed è ordinato sacerdote nella Diocesi di Palestrina nel 1981. E’ il primo – altri ne seguiranno – tra i giovani cresciuti con la Comunità di Sant’Egidio a scegliere la via del sacerdozio come forma di servizio ecclesiale.
Da viceparroco nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, a fianco di don Vincenzo Paglia, accompagna la trasformazione del quartiere, da vecchio rione romano, popolaree con piccola delinquenza, al crocevia internazionale della vita notturna della Capitale, fra arte, intrattenimento, e contrazione della popolazione originaria. E’ conosciuto come il “prete di tutti”, intellettuali ed emarginati, per il suo amore per la liturgia, per la generosità personale e la grande capacità di ascolto e di lavoro, a qualunque ora. Il suo modo di essere prete romano è ben rappresentato da un piccolo libro di grande successo, La Confessione. Il perdono per cambiare.
Negli anni Ottanta è, con altri, ad iniziare l’impegno della Comunità di Sant’Egidio in Africa. Dagli aiuti di emergenza, al sostegno alle Chiese in difficoltà con regimi autoritari, dal lavoro per la liberazione di missionari rapiti, alle prime mediazioni di pace, fino al ruolo di mediatore ufficiale nella chiusura di conflitti civili sanguinosi, come la guerra in Mozambico e il conflitto in Burundi, in questo caso lavorando assieme a Nelson Mandela.
Don Matteo Zuppi è una delle anime che stanno dietro all’intenso lavoro nel continente africano della Comunità di Sant’Egidio, un impegno che ha portato questa realtà a essere il più diffuso movimento laicale nell’Africa sub-Sahariana, in grado di avviare programmi leader a livello mondiale nel campo della cura dell’AIDS (DREAM), della registrazione anagrafica dei bambini “invisibili” (BRAVO!).
Dal 1982 don Matteo Zuppi ha fatto parte del Consiglio Presbiterale di Roma. Nel 2000 è stato nominato parroco della Basilica di Santa Maria in Trastevere. È stato poi parroco, dal 2010, della Chiesa dei SS. Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, una delle parrocchie più popolose della periferia romana.
Nominato da Papa Benedetto XVI vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il Centro storico, è stato ordinato il 14 aprile 2012 a San Giovanni in Laterano dal cardinale Agostino Vallini. Come vescovo ausiliare della diocesi del Papa, ha portato i poveri al centro dell’attenzione della città. Ha inoltre promosso nelle chiese del centro storico iniziative di solidarietà verso i cristiani vittime di persecuzioni in diverse aree del mondo e incontri di preghiera per la pace. Nel 2013 ha pubblicato il libro Guarire le malattie del cuore. Itinerario quaresimale.
Il 27 ottobre 2015 è stato nominato da Papa Francesco arcivescovo di Bologna.
(ottobre 2015)
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