La Bibbia |
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Dal secondo libro dei Maccabei 10, 1-38 1 9Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato Ep�fane. 10Ora invece esporremo le cose accadute sotto Antioco Eup�tore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse alle guerre. 11Costui, dunque, succeduto nel regno, nomin� capo degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della Fenicia. 12Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava di svolgere i rapporti con loro pacificamente. 13Per questo motivo fu accusato dagli amici presso l'Eup�tore ed egli, sentendosi spesso chiamare traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal Filom�tore ed essere passato dalla parte di Antioco Ep�fane, n� potendo esercitare con onore la carica, preso il veleno, pose fine alla propria vita. 14Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e teneva viva la guerra contro i Giudei. 15Insieme con lui anche gli Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando asilo a tutti i fuorusciti da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra. 16Pertanto gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato preghiere e supplicato Dio che si facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei 17e, attaccandole con energia, si impadronirono delle posizioni, respinsero quelli che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano venuti a tiro; ne uccisero cos� non meno di ventimila. 18Non meno di novemila tuttavia fuggirono in due torri fortificate a regola d'arte e fornite di tutto l'occorrente per sostenere l'assedio. 19Allora il Maccabeo, lasciando Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per quell'assedio, si rec� in zone pi� critiche. 20Ma gli uomini di Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per denaro da alcuni che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne lasciarono fuggire alcuni. 21Quando fu riferito al Maccabeo l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accus� di aver venduto per denaro i loro fratelli, dando libert� ai loro nemici. 22Fece giustiziare coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugn� le due torri. 23Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a morte nelle due fortezze pi� di ventimila uomini. 24Tim�teo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando ora forze straniere in gran numero e radunando la cavalleria dell'Asia, che non era meno numerosa, avanz� con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi. 25Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi di sacco, 26si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge. 27Terminata la preghiera, presero le armi e uscirono dalla citt� per un bel tratto. Quando furono vicini ai nemici, si fermarono. 28Appena spuntata la luce del mattino, inizi� l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della vittoria gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel conflitto il loro ardire. 29Accesasi una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che guidavano i Giudei. 30Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine. 31Ne furono uccisi ventimilacinquecento e seicento cavalieri. 32Lo stesso Tim�teo dovette rifugiarsi nella fortezza chiamata Ghezer, ben munita, dove era comandante Ch�rea. 33Ma i soldati del Maccabeo assediarono con entusiasmo la fortezza per quattro giorni. 34Gli assediati, fidando delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in modo orribile e lanciavano empie frasi. 35Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque trovarono. 36Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della citt�. 37Uccisero Tim�teo che si era nascosto in una buca e il fratello di lui Ch�rea e Apoll�fane. 38Terminata l'impresa, con canti e inni di riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito Israele e concesso loro la vittoria.
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