L'EMERGENZA
Il freddo è arrivato ma in città tarda a partire il piano di emergenza per assistere i tanti clochard che vivono per le strade. Le previsioni meteo parlano chiaro e annunciano nei prossimi giorni l'arrivo di un brusco calo delle temperature che scenderanno anche sotto lo zero e, in città, per il momento non è stato allestito alcun posto per accogliere quanti vivono all'addiaccio. Infatti, non ci sono dormitori pubblici e dopo l'ultimo incendio a una roulotte, il terzo nel giro di sette mesi, anche il punto di accoglienza allestito nel parcheggio del Bricchetto, che veniva gestito dalla Comunità Sant'Egidio, è stato chiuso. E ora, per gli homeless non ci sono luoghi sicuri dove ripararsi durante le notti più fredde.
Il piano di emergenza, per il quale l'amministrazione ha stanziato 28 mila euro e che prevede pasti caldi e ricoveri, non è ancora partito e ancora una volta a rallentare la macchina della solidarietà è la burocrazia. L'amministrazione comunale, infatti, per il secondo anno consecutivo, il primo dicembre ha emanato un avviso pubblico per cercare un'associazione che, attraverso un progetto strutturato, si occupi dell'accoglienza notturna dei clochard cittadini, una comunità che conta, secondo le stime fornite dalla Sant'Egidio, oltre 50 individui tra cui anche alcuni civitavecchiesi. Il 15 dicembre sono scaduti i termini per presentare le proposte e, quest'anno, sono state due le associazioni che si sono fatte avanti e ora dovrà essere nominata una commissione che avrà il compito di scegliere la proposta più vantaggiosa. Dalla chiusura dei termini sono già trascorsi oltre 10 giorni e della commissione, però, neppure l'ombra. L'assessore ai Servizi sociali, Daniela Lucernoni, spiega che le procedure stanno andando avanti, anche se a rilento, e spera che per la prima metà di gennaio si possa procedere all'assegnazione della gara. Rimane il fatto che per il momento non è prevista nessuna misura per accogliere e sostenere quanti vivono in stato di abbandono e per le strade, costretti così a ripararsi alla bene e meglio nella sala d'attesa della stazione ferroviaria o sotto un portico.
In questi giorni di feste, intanto, ad occuparsi di chi ha più bisogno sono stati i volontari della Croce rossa e della Comunità Sant'Egidio che hanno distribuito generi di prima necessità, come coperte, guanti e cappelli, e soprattutto cibo. «Proprio in queste giornate - ha raccontato il presidente del comitato locale Croce rossa, Roberto Petteruti - abbiamo potenziato le nostre attività e il monitoraggio del territorio, per aiutare tutti coloro che si trovano in difficoltà. In questi giorni, inoltre, ci stiamo occupando di distribuire coperte, indumenti caldi, e cibo a quanti vivono in strada con la speranza di riuscire ad aiutare tutti». Aiuti che però non bastano e serve l'immediata apertura di un dormitorio, o che si sveltisca la pratica per attuare il piano di emergenza, per dare il giusto ricovero ai senza tetto ed evitari rischi dovuti alle gelate notturne.
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Giulia Amato
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