change language
eğer olan: home - newslettercontact uslink

Support the Community

  
18 Ocak 2018

La Sicilia si salva con gli immigrati

A Palermo, Catania e nei paesi dell’entroterra l’arrivo di cittadini stranieri è considerato un’opportunità. E la loro presenza fa rivivere quartieri e paesi da tempo abbandonati. Visti dagli altri Eric Jozsef, Libération, Francia “Se mi chiedete quanti immigrati ci sono a Palermo non vi rispondo 60, 70 o 80mila. Chiunque arrivi a Palermo è palermitano”

Sicily, ,
 
yazdirilabilir sürüm

Nel suo ufficio a Palazzo delle aquile, che occupa quasi senza interruzione da più di un quarto di secolo, il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando ostenta la sua determinazione. Il democristiano di sinistra che ha trasformato in profondità Palermo opponendosi alla mafia e scommettendo sul turismo – lo strabiliante centro storico arabo-normanno è stato dichiarato “patrimonio mondiale dell’umanità” nel 2015 – rivendica la sua politica di accoglienza. Orlando dichiara di perseguire “un futuro dai due nomi: Google e Ali l’immigrato. Google esprime la connessione virtuale, e Palermo è oggi la città più cablata e informatizzata del Mediterraneo. Ali l’immigrato rappresenta la connessione umana. Noi vogliamo una città accogliente e moderna”.
Nonostante la crisi e la disoccupazione, la Sicilia e Palermo sfatano il pregiudizio in base al quale l’arrivo di tanti stranieri, combinato con le diicoltà economiche, rappresenterebbe una bomba politica e sociale. “Per un politico il consenso si misura al momento del voto. A giugno sono stato eletto al primo turno”, sottolinea Orlando. “Ho ottenuto più voti di cinque anni fa. Credo che i migranti ci facciano rilettere su ciò che siamo in quanto esseri umani”.

Corsi di italiano per stranieri, accoglienza di minori non accompagnati, centri per richiedenti asilo. Il comune di Palermo moltiplica le iniziative per facilitare l’integrazione. Dall’altra parte dell’isola, sulla costa orientale della Sicilia, il porto di Catania fa fronte da anni agli sbarchi dei migranti. “Soprattutto dalla seconda metà del 2013”, precisa il viceprefetto Tommaso Mondello. Con la chiusura della rotta balcanica, ormai la maggior parte delle persone che lasciano il sud del Mediterraneo passa per il canale di Sicilia. Gli occupanti delle imbarcazioni quasi sempre sono soccorsi al largo e condotti direttamente nei porti di Pozzallo, Augusta o Catania senza passare per Lampedusa, come invece succedeva in passato. “Catania è ormai la principale porta d’ingresso in Europa. Il porto è più grande, perciò più pratico per gli sbarchi”, sottolinea Mondello.
Amministratori coraggiosi
In tre anni quasi 500mila persone sono arrivate in Italia via mare. Circa 120mila solo nel 2017. La maggior parte tenta di proseguire il viaggio verso l’Europa del nord o viene trasferita in altre regioni italiane, ma decine di migliaia di persone restano ogni anno in Sicilia, in attesa di un permesso di soggiorno o del riconoscimento dello status di rifugiato. “Il sistema d’accoglienza dei migranti nel porto è ben rodato”, garantisce il viceprefetto. “Ci mettiamo in contatto con la guardia costiera per conoscere l’orario d’arrivo. La prefettura avverte tutti i soggetti che partecipano allo sbarco: polizia, autorità comunale, protezione civile, servizi sociali, Croce rossa e organizzazioni umanitarie”.
“Dal 10 agosto 2013, data del primo sbarco a Catania, la nostra vita è cambiata”, sottolinea Rosaria, una volontaria della comunità cattolica di Sant’Egidio. “Quel giorno un’imbarcazione è arrivata vicinissima alla spiaggia. A bordo c’erano alcuni ragazzi. A pochi metri dalla costa si sono tuffati e alcuni sono annegati. Quella vicenda ha colpito la città”. Angela Pascarella, anche lei di Sant’Egidio, descrive la mobilitazione della popolazione: “Quel 10 agosto abbiamo cominciato a mandare messaggi. Chiedevamo coperte, asciugamani e cibo. Qui era tutto pieno”, ricorda indicando la grande sala dell’associazione al centro di Catania, a due passi dalla cattedrale di Sant’Agata. “Tutti ci hanno portato qualcosa”. Gaetano è un funzionario sessantenne che viene spesso a dare una mano alla mensa dei poveri nei pressi della stazione di Catania. “In passato siamo stati emigrati e sappiamo cosa vuol dire essere accolti in un paese straniero. Perciò sentiamo il bisogno di aiutare. Per noi è normale. Non siamo come alcuni paesi dell’Europa del nord, che contano con una calcolatrice quante persone devono o non devono far entrare”. (.....)


 AYRICA OKUYUN
• HABER
4 Eylül 2015
TIRAN, ARNAVUTLUK

Sant’Egidio : from Italy to Albania « the arrival at the other side » The former migrants tear down the walls and the fears #PeaceIsPossible

IT | EN | DE | FR | PT | NL
20 Ağustos 2015
KATANYA, İTALYA

To welcome is an embrace that says "I don’t agree" to rejection and fear. The Youth for Peace at the dock of Catania

IT | EN | ES | FR
3 Mart 2014
KATANYA, İTALYA

Immigration, integration, youth, Pope Francis: they were discussed in Catania with Andrea Riccardi

IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | ID
10 Ağustos 2013
KATANYA, İTALYA

Welcoming migrants fleeing from Syria and Egypt

IT | EN | ES | FR | ID
tüm haberler
• AÇIKLAMASI
9 Şubat 2018
Avvenire

Migrazioni. 7 punti per uscire dall'emergenza: l'agenda delle associazioni cattoliche

6 Şubat 2018
La Notizia

I rifugiati sono una risorsa. Sant’Egidio: toni sbagliati

6 Şubat 2018
Giornale di Sicilia

«Ma l'integrazione da noi è possibile»

15 Ocak 2018
Corriere della Sera

Andrea Riccardi. Francesco traccia la differenza tra immigrazione e invasione

13 Ocak 2018
SIR

Belgio: vescovi in visita alle famiglie di profughi accolti nelle diocesi

tüm basin bültenleri
• NO ÖLÜM CEZASI
10 Ekim 2017

On 15th World Day Against the Death Penalty let us visit the poorest convicts in Africa

7 Ekim 2015
AMERIKA BIRLEŞIK DEVLETLERI

The World Coalition Against the Death Penalty - XIII world day against the death penalty

5 Ekim 2015
EFE

Fallece un preso japonés tras pasar 43 años en el corredor de la muerte

24 Eylül 2015

Pope Francis calls on Congress to end the death penalty. "Every life is sacred", he said

12 Mart 2015
AFP

Arabie: trois hommes dont un Saoudien exécutés pour trafic de drogue

12 Mart 2015
Associated Press

Death penalty: a look at how some US states handle execution drug shortage

9 Mart 2015
Reuters

Australia to restate opposition to death penalty as executions loom in Indonesia

9 Mart 2015
AFP

Le Pakistan repousse de facto l'exécution du meurtrier d'un critique de la loi sur le blasphème

9 Mart 2015
AFP

Peine de mort en Indonésie: la justice va étudier un appel des deux trafiquants australiens

28 Şubat 2015
AMERIKA BIRLEŞIK DEVLETLERI

13 Ways Of Looking At The Death Penalty

15 Şubat 2015

Archbishop Chaput applauds Penn. governor for halt to death penalty

11 Aralik 2014
MADAGASKAR

C’est désormais officiel: Madagascar vient d’abolir la peine de mort!

hiçbir ölüm cezasi gitmek