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Alcuni risultati 

Il grafico 01 illustra la distribuzione per et� dei 6414 bambini (3477 maschi e 2937 femmine) visitati e curati nelle prime 5 settimane di intervento. L'et� media era di 3,2�2,8 anni e il 36% dei soggetti aveva meno di un anno. Il 70% aveva invece meno di 3 anni.
Distribuzione per grandi classi di diagnosi      Grafico 01

I luoghi di provenienza dei piccoli pazienti erano principalmente: Prizren, Dragash, Malishevo e Gjiakova. Gran parte di essi proveniva quindi dal sud. 

Il grafico 02 illustra la distribuzione delle oltre 9000 diagnosi effettuate: come si puo' vedere, le Acute Respiratory Infections erano la patologia pi� rappresentata, sia come Upper Acute Respiratory Infections (UARI) (34%) che come Lower Acute Respiratory Infections (LARI) (24%), seguite dalle patologie diarroiche (21%).
Come atteso si pu� affermare che le malattie collegate al raffreddamento rappresentavano il principale problema di salute tra la popolazione pediatrica dei rifugiati di Kukes, mentre l'alto numero di diarree - risultate la seconda causa di malattia- rifletteva i disordini nutrizionali e i problemi connessi di sicurezza per acqua e cibi.
Le deficienze nutrizionali apparivano basse, attestandosi attorno al 6% delle diagnosi totali. 

Distribuzione per eta'                    Grafico2

Nonostante le precarie condizioni igieniche dei campi, particolarmente di quelli spontanei, le famiglie kosovare, con la loro auto-organizzazione sociale, hanno mostrato una notevole abilit� nel proteggersi. Lo confermano la bassa prevalenza di malnutrizione e parassitosi cutanee come scabbia e lice. 
Scomponendo i gruppi di patologie per singola diagnosi la diarrea non emorragica sale al primo posto per frequenza, seguita da faringotonsillite, bronchite, raffreddore, dermatite e otite. Tale quadro appare coerente con la distribuzione per et� e le condizioni di vita della popolazione in esame.
Il grafico 03 mostra la distribuzione dei pazienti sotto i 7 anni per et� e diagnosi principale: si pu� notare anzitutto che le UARI  rappresentato la prima diagnosi in tutti i sottogruppi e che l'andamento cresce all'aumentare dell'et� soprattutto nei primi 3 anni. In secondo luogo si evidenzia che la polmonite � ben rappresentata in tutti i punti della distribuzione di frequenza, collocandosi tra il 5 e il 10%. La bronchite al contrario ha un andamento decrescente per et� . 

Il trend delle malattie diarroiche � specularmente opposto, incrementandosi al crescere dell'et�, con un picco nel secondo anno di vita, pi� o meno in coincidenza con lo svezzamento. 
Dai 7 ai 12 anni (grafico04) le malattie diarroiche superano per frequenza la bronchite, la polmonite � presente in modo costante e uniforme e le UARI rimangono la prima diagnosi. 

Il confronto con i dati del sistema di sorveglianza dell'OMS per tutta l'Albania mostra un trend simile per le patologie diarroiche, mentre la prevalenza delle malattie respiratorie � pi� alta a Kukes, verosimilmente per il clima pi� rigido e le pi� scadenti condizioni di arrivo dei rifugiati.

Altre Malattie 

Abbiamo osservato che scabbia e pediculosi erano presenti in misura assai inferiore a quella attesa. Di rilievo invece i 6 casi pediatrici di Tubercolosi (inviati a Tirana per le terapie) incontrati durante il periodo di attivit� e monitoraggio dei rifugiati.
Per quanto riguarda le malattie non infettive occorre precisare che il basso numero di bambini con severi disordini psicologici � probabilmente da attribuirsi alla giovanissima et� della popolazione in trattamento.
Furono diagnosticati e trasferiti a Tirana 3 casi di leucemia e 2 di diabete, mentre i 5 bambini cardiopatici individuati furono inviati al Campo italiano per un successivo ricovero in Italia. 

Stato nutrizionale

Abbiamo valutato lo stato di underweight per eventuali interventi di supplementazione alimentare specifica. Come si osserva nel Grafico 5, il 3,6% dei bambini incontrava i criteri prima esposti. Tale percentuale saliva al 6, 2% per le et� inferiori a 1 anno. La maggior parte di questi casi era legata al blocco dell'allattamento delle madri. Segni di rachitismo ed anemia erano le pi� frequenti carenze nutrizionali osservate.

Il Grafico 6 illustra la distribuzione dei trattamenti e dei farmaci:

Antibiotici, antipiretici e reidratanti orali erano i farmaci e le terapie pi� rappresentate.

Una parola, infine, sul tasso di mortalit� riscontrato tra i rifugiati del Kosovo durante l'emergenza. Il WHO riporta un valore assai pi� basso di riscontrato in altre situazioni analoghe, pari a 0,17/10.000/die e comunque significativamente inferiore a quello atteso (1/10.000/die).
Questo importante risultato � il prodotto di molti fattori, tra i quali � possibile ipotizzare:
1. Le buone condizioni generali di partenza, in particolare in termini di stato nutrizionale.
2. La capacit� delle famiglie kosovare di proteggere i loro bambini ed in generale i soggetti pi� deboli.
3. L'ospitalit� albanese.
4. L'aiuto internazionale.
5. Il servizio pediatrico e le unit� mobili messe a disposizione dal progetto di Sant'Egidio.
Aver avuto una mortalit� cos� bassa � dunque dipeso da molte variabili, ma certamente il bilancio sarebbe stato ben pi� tragico se fosse venuta meno la solidariet� internazionale.